Un video capace di collezionare milioni di visualizzazioni e migliaia di condivisioni nel giro di pochissime ore, trasformandosi subito in fenomeno virale che ha lasciato gli utenti a bocca aperta. Un filmato che ha fatto il giro del mondo, rilanciato tanto dalle testate italiane quanto da quelle internazionali. E che sta facendo discutere gli utenti. Di cosa parliamo? Della clip “topo che fa la doccia”, che si è imposta come trend degli ultimi giorni. Certo, le immagini sono irresistibili: il piccolo roditore sembra effettivamente simulare un comportamento umano, strofinando il sapone su tutto il corpo. Centinaia i commenti ironici al video condiviso da Josè Correa, dj peruviano di 36 anni che intervistato dai media locali ha affermato di essersi trovato di fronte alla scena per caso e che non si sarebbe mai immaginato così tanta risonanza. Come riportato da La Repubblica, però, si tratta di un successo tale che in molti si sono chiesti, al di là della didascalia del video che parla di un topo che si gode un bel bagnetto, se al roditore piaccia davvero quel forzato contatto con l’acqua o se dietro a quell’insolito comportamento ci sia altro. (Continua a leggere dopo la foto)
“È palese – afferma Enrico Alleva, etologo dell’Accademia dei Lincei – che il roditore si trovi in una condizione di forte disagio”. Insomma, il divertimento del siparietto sarebbe soltanto degli spettatori, con il povero protagonista tutt’altro che felice di quanto gli sta accadendo in quel momento. Altro che doccia e piacere quindi, sembra che l’animale stia cercando di togliersi il sapone di dosso. Sapone che qualcuno, forse inconsapevole della sofferenza arrecata, ha usato per ricoprire tutto il manto del roditore. Un’analisi che ha gettato una luce decisamente diversa sul tutto, sorprendendo i lettori non più così divertiti da quelle immagini ormai diffusissime sui social. (Continua a leggere dopo le foto)
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Quello dei video con protagonisti animali dai comportamenti ‘strani’ o ‘umani’ è un fenomeno dilagante nel web, ma spesso e volentieri nasconde un retroscena fatto di maltrattamenti e imposizioni nei confronti dei piccoli protagonisti, aspetto che viene spesso sottovalutato lasciando spazio a un divertimento ignaro e inconsapevole. “Per addestrare gli animali ad assumere comportamenti divertenti – spiega Alleva – in alcuni casi i metodi usati prevedono anche punizioni che portano alla sofferenza di quest’ultimi”.