L’Europa è in subbuglio, l’ansia aumenta. Sono più di tremila gli europei che si sono uniti ai jihadisti dell’Isis in Siria e Iraq. La stima è di Guilles De Kerchove, coordinatore europeo contro il terrorismo che, però, ha aggiunto informazioni più preoccupanti. Perché, a suo dire, un attacco terroristico di grandi dimensioni in Europa è pressoché “inevitabile”, reso possibile dal rientro di jihadisti europei da Siria e Iraq. De Kerchove ha messo in guardia l’Occidente dal rischio che i raid aerei in Iraq e Siria scatenino attentati per rappresaglia in Europa.
“È stato chiaro con la Francia. Tre giorni fa l’Isis ha diffuso un comunicato per dire che ci sarebbero state rappresaglie contro la coalizione; e in Algeria è stato rapito un francese e ed è stato decapitato: hanno fatto quel che avevano annunciato”. Ma l’Occidente potrebbe anche essere vittima della rivalità tra i diversi gruppi armati. Secondo il Guardian, citando un dossier europeo sul terrorismo, c’è il rischio che gruppi terroristici rivali, per esempio al-Qaeda, possano compiere attentati per mantenere alto il loro profilo. Praticamente, la crescita dell’Isis potrebbe spingere al-Qaeda a far qualcosa per mostrare che conta ancora. Il timore è che, nonostante sia ovunque elevatissimo il livello di guardia, si tratti di una situazione fuori controllo. E che qualcosa si possa muovere lo dimostra l’arresto in Spagna di nove persone accusate di terrorismo e di appartenenza a una cellula della jihad collegata allo Stato islamico. Fra gli arrestati – otto di nazionalità marocchina e uno spagnolo – ci sono arruolatori e combattenti della jihad in procinto di partire per la Siria o l’Iraq o di ritorno dai territori di guerra.