Un scoppio fortissimo, poi le urla, la calca e le richieste di aiuto tra i calcinacci e una densa nuvola di fumo: sono le scene di terrore che arrivano dal Pakistan, colpito dall’ennesimo attentato. Ad essere colpita da un commando kamikaze in una moschea di Peshawar, nel Pakistan nord occidentale. Secondo un portavoce del Lady Reading Hospital 147 sono i feriti portati in ospedale e una quindicina sarebbero in condizioni critiche.
Terribile il bilancio, 28 morti accertati (fonti parlano di 32)
A renderlo noto il funzionario di polizia Zafar Khan all’emittente Geo News spiegando che tra le vittime ci sono anche diversi agenti. Mohammad Asim, portavoce del Lady Reading Hospital di Peshawar, ha spiegato che almeno quindici delle persone rimaste ferite sono in condizioni critiche e c’è il timore che il bilancio dei morti possa ulteriormente aumentare.
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Pakistan, attentato contro moschea: 32 morti e 147 feriti. Cosa sappiamo
Il commissario della polizia di Peshawar, Riaz Mehsood, ha fatto sapere che è in corso una operazione per soccorrere diverse persone rimaste intrappolate sotto la parte dell’edificio che è crollato per l’esplosione. Si tratterebbe, spiega Dawn, delle persone che erano in prima fila durante la preghiera di Zuhr. L’emittente Dawn Tv precisa che l’esplosione si è verificata mentre i fedeli erano impegnati nelle preghiere di Zuhr, verso le 13.40 ora locale.
Il presidente del Pakistan Tehreek-e-Insaf ed ex primo ministro Imran Khan ha ”condannato con forza l’attentato suicida nella moschea di Peshawar durante le preghiere”. Su Twitter, Khan ha detto che ”le mie preghiere e le mie condoglianze vanno alle famiglie delle vittime. E’ fondamentale migliorare la nostra raccolta di informazioni e dotare adeguatamente le nostre forze di polizia per combattere la crescente minaccia del terrorismo”.
Un altro attentato si era verificato solo 3 giorni in fa in un altro territorio senza pace: la città di Gerusalemme. Il terrorista, un ragazzo di 21 anni sconosciuto ai servizi di sicurezza, aveva aperto il fuoco contro i fedeli che uscivano dal luogo di culto ebraico, dopo la preghiera del venerdì sera. L’attentato era avvenuto nella parte est della città. Secondo Hamas: “Un’azione eroica, vendetta per i morti a Jenin”.