A tre giorni dal suicidio dell’attore americano, la moglie Susan Schneider rompe il silenzio e in una dichiarazione diffusa dai media americani rivela che Robin Williams aveva scoperto di avere il morbo di Parkinson. L’attore lo cominciava ad accettare ma, aggiunge la moglie, non era pronto a parlarne in pubblico. Susan non smentisce gli altri mali che affliggevano l’attore ma spiega che «era coraggioso mentre lottava contro la depressione e aveva smesso di bere». Il ricordo della moglie cerca di riportare il dibattito sulla straordinaria capacità dell’attore di far sorridere: «Robin ha trascorso la maggior parte della sua vita ad aiutare gli altri. Sia quando stava sul palco, in tv o al cinema, sia all’estero con le truppe o a confortare un bambino malato. Voleva che ridessimo e che avessimo meno paura». È per questo che «da quando se n’è andato tutti coloro che hanno amato Robin hanno trovato un po’ di conforto nella straordinaria dimostrazione di affetto e ammirazione che avevano per lui milioni di persone la cui vita ha toccato. La sua più grande eredità, oltre ai suoi tre figli, è la gioia e la felicità che ha dato agli altri, particolarmente a coloro che combattevano battaglie personali».