Dal voto politico in Gran Bretagna è subito emersa la grande vittoria del premier uscente, David Cameron. Sulla base delle proiezioni i conservatori hanno conquistato 325 seggi. Seguono i Laburisti di Ed Miliband con 232 (ne avevano 256). Risultato prevedibile ma ugualmente sorprendente quello degli indipendentisti scozzesi di Nicola Sturgeon: a loro vanno ben 56 dei 59 seggi che erano in ballo in Scozia. I liberaldemocratici, in netto calo, portano alla camera dei Comuni 12 rappresentanti, 44 in meno rispetto alla precedente legislatura. Soltanto due, invece, i seggi per l’Ukip, la forza politica populista e anti euro di Nigel Farage: una cifra esigua dettata dalle regole del sistema elettorale britannico (è un uninominale secco e contano quanti primi posti vengono agguantati dai candidati di un determinato gruppo in lizza).
Cameron non avrà, da solo, la maggioranza assoluta necessaria a governare (326 su 650 seggi complessivi alla House of Commons), ma supera di gran lunga il tetto dei 300 che rappresentava una soglia sopra la quale il numero uno dei Tory poteva arrivare a confermare l’accordo di coalizione con i liberlademocratici di Nick Clegg.
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