Parentesi di orrore nel già drammatico viaggio della disperazione. Quindici migranti sbarcati in questi giorni sulle coste siciliane, sono stati arrestati dalla polizia giudiziaria dalla Squadra mobile di Palermo. Appena arrivati nel capoluogo siciliano, come previsto dal piano di accoglienza, alcuni compagni di viaggio li hanno denunciati agli agenti. L’accusa è terribile: avrebbero gettato in mare durante la traversata del Canale di Sicilia nove migranti perché di religione cristiana. Secondo fonti giudiziarie, la polizia avrebbe raccolto “dichiarazioni coerenti” compresi riconoscimenti fotografici di alcuni degli indagati, tra cui anche un minorenne. Tutti sono stati fermati e portati nel carcere di Pagliarelli. Sono del Mali, Guinea e , in misura maggiore, della Costa d’Avorio. E non sarebbe l’unico caso. Giorni fa il capitano di un barcone arrivato a Pozzallo avrebbe gettato in mare il cadavere di uno dei migranti, per allontanare gli squali che minacciavano l’imbarcazione.
Dato in pasto agli squali dagli scafisti: altro orrore sulla tratta dei migranti
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