Arrestata perché sospettata di avere ucciso otto bambini, sette dei quali suoi figli: è successo in Australia, ancora nel lutto e sotto shock a pochi giorni dal tragico epilogo del sequestro di 17 persone in un caffè del centro di Sydney. Di nuovo lacrime e incredulità: otto bambini della stessa famiglia, il più piccolo di appena 18 mesi e il più grande di 15 anni, sono stati uccisi a coltellate probabilmente dalla madre in una casa del quartiere povero di Manoora a Cairns, centro turistico sulla costa nordest dell’Australia e snodo dei turisti diretti alla Grande Barriera Corallina.
La donna di 37 anni, madre di sette delle otto piccole vittime, è ferita al petto e al collo ed è stata arrestata col sospetto che sia l’autrice della strage. Piantonata in ospedale, dove è ricoverata in condizioni stabili, viene descritta come lucida ed è stata interrogata dagli investigatori. I cadaveri sarebbero stati scoperti dal fratello più grande di 20 anni al suo ritorno a casa. Fin da subito la polizia ha tenuto a rassicurare la popolazione, lasciando intendere di non essere alla caccia di un omicida in fuga. “Tutti qui hanno un legame di parentela con le persone coinvolte”, ha spiegato un giornalista del quotidiano locale Cairns Post alla radio nazionale Abc. “La gente è devastata. Ci dicono anche che lei (la donna ferita) era una madre orgogliosa che amava profondamente i figli ed era molto, molto protettiva”.
“È il piccolo Semyon”, trovato il corpo del bambino affogato dalla madre