Sulla sua carriera nulla da dire. Ovviamente. Ma come allenatore Diego Armando Maradona non è tra i migliori, a giudicare dalle sue esperienze. Però il nome funziona, sempre. Al punto che la nazionale palestinese starebbe pensando a lui come prossimo commissario tecnico. Del resto, considerando il livello tecnico del calcio palestinese sarebbe una grande cosa, per il tifosi mediorientale. E, va detto, non ci potrebbe essere paese migliore per lui che non ha mai nascosto simpatia per la causa del popolo senza Stato. Nel 2012 Maradona si fece riprendere da una telecamera con una kefiah al collo, gridando “Viva la Palestina”, mentre in seguito, ai tempi dell’al-Wasl, dichiarò esplicitamente di ritenersi “il sostenitore numero uno del popolo palestinese”. La nazionale mediorientale, che sarà impegnata nel gruppo D della prossima Coppa d’Asia assieme a Giappone, Iraq e Giordania, attende ora una risposta da parte del Pibe.
Tutto in linea con il profilo politico del Pibe de oro che ha sposato le teorie antimperialiste ed è molto vicino ai leader della sinistra latinoamericana. Della trattativa non si sa molto, ma è Il fatto quotidiano a scrivere, oggi, che non è di semplice definizione. Proprio oggi, però, è una giornata chiave e in serata il quadro potrebbe essere definito, in un senso o nell’altro. Maradona è quindi davvero il candidato alla guida della Palestina nella prossima Coppa d’Asia. La notizia era stata lanciata dal portale Arabs48, vicino alla comunità araba in Israele, che aveva parlato di “cosa fatta” e confermata da fonti russe e arabe. Ma dopo l’iniziale silenzio, la smentita era arrivata nel pomeriggio di ieri tramite Susan Shalib, direttrice del dipartimento internazionale della federazione palestinese, sentita dal quotidiano spagnolo Marca.