Dovremmo imparare a fregarcene, soprattutto quando si ricevono insulti destinati a denigrare e basta. Il caso Maneskin dovrebbe insegnarci anche che quando sappiamo di essere nel giusto (ovvero di aver vinto una competizione canora), poco conta chi fa di tutto per metterci in cattiva luce. Ora, se in Italia esiste ancora un barlume di resilienza, dovremmo seriamente non pensare a queste cose de essere semplicemente fieri ed orgogliosi. Tuttavia a volte risulta complesso, se non impossibile, far finta che la qualche demente Bielorusso abbia definito il gruppo rock romano “persone depravate che sanno di Aids“.
Insomma, si fa fatica a non rispondere per le rime. Tutto questo succede dopo il droga-gate dell’Eurovision song Contest. Proprio così, avete letto bene, i Maneskin si vedono ora insultati dalla tv di stato bielorussa. Delle vere e proprie offese nei confronti di Damiano David e soci, descritti come delle persone depravate cha “sanno di Aids“. Che poi a questo punto dobbiamo dirlo, non è più neanche una questione di invidia, ma di una cultura televisiva completamente stereotipata e velenosa.
Nella loro invettiva contro gli artisti romani, la tv bielorussa ha saputo evacuare: “Un bestiario dei pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di Aids. Per fortuna non l’hanno trasmesso in Bielorussia”. Sono queste le frasi agghiaccianti che hanno ascoltato i telespettatori di tv Bielorussa CTV, emittente filo Lukashenko, leader politico al centro di uno scandalo in questi giorni. Gli occhi del mondo sono infatti stati puntati su Minsk, capitale dello stato, nelle scorse ore, per il dirottamento del volo Ryanair e l’arresto del giornalista antiregime Protasevich.
Il caso è diventato una faccenda internazionale. Ora, sarebbe giocare al loro livello se paragonassimo la vicenda bielorussa con la propria televisione, tuttavia, a volte, capita che la tv sia il riflesso di un tipo di politica dominante. Più Europa, tramite Yuri Guiana, ha rilasciato una nota stampa a commento dell’increscioso episodio sui Maneskin: “Un altro attacco al mondo libero e all’Europa che non possiamo tollerare”.
E conclude Più Europa sul caso Maneskin: “Ringraziamo l’associazione Bielorussi in Italia Supolka che ha diffuso questo video, che conferma ancora di più quale sia la parte giusta in cui stare: quella dell’Europa”. Nel post della tv Bielorussa si legge alla fine: “Dobbiamo separarci da tale progresso dalla cortina di ferro. Preferiamo la dittatura. Tutto il mondo sprofonderà in questo abisso, ma la Bielorussia rimarrà un’isola di libertà”. Certo, come no.