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La Turchia vieta i tatuaggi a scuola. Ma riammette il velo

C’erano una volta la Turchia laica. Gli analisti dicono che ci sarà ancora. Però è arrivata una notizia che sembra andare in senso contrario, pubblicata senza troppi annunci sulla Gazzetta Ufficiale. Da oggi isarà permesso portare il velo nelle scuole, tolleranza zero invece contro piercing e tatuaggi. Il provvedimento, che ha già suscitato violente polemiche nel Paese, porta la firma del governo guidato dall’ex ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, noto per le sue idee rigidamente conservatrici. La normativa prevede che si possa iniziare ad andare a scuola con il turban, il velo islamico nella tradizione turca, già dall’età di 10 anni. Una decisione che va contro le promesse fatte da Erdogan non più di un paio di anni fa, quando parlando di velo nelle scuole aveva assicurato che la liberalizzazione si sarebbe limitata all’università. Se da una parte il provvedimento apre, dall’altra chiude senza pietà. Se le studentesse infatti potranno andare a scuola con il capo coperto per motivi religiosi, gli altri non potranno indossare cappelli, berretti o altre cose che limitino il loro riconoscimento. La tolleranza zero colpisce anche l’ostentazione di simboli politici, tatuaggi, piercing, capelli tinti, make-up per le fanciulle, barba e baffi per i ragazzi. Chi sgarra può venire sospeso o espulso dall’istituto. 



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