Negli ultimi otto anni oltre diecimila persone sono morte in Messico come conseguenza diretta e indiretta della violenza tra gang rivali del narcotraffico, note per la loro particolare violenza. C’è anche un numero molto alto di persone di cui non si hanno più notizie, inghiottite da faide e giustizia sommaria dei cartelli. L’omicidio di sabato scorso è balzato agli onori della cronaca per la notorietà della vitima.
“La flaca”, così era chiamata la ventenne Joselyn Alejandra Niño, era famosa sui social per essersi fatta immortalare mentre imbracciava un mitra, ennesio esempio del coinvolgimento delle donne nella guerra tra clan. “La secca” è stata uccisa al confine messicano per mano del cartello rivale, poi fatta a pezzi e messa in una borsa-frigo per birre. Le ultime foto la ritraggono mentre giace accanto ad altre due vittime, si vedono i pezzi del suo corpo nel frigo, sul braccio il suo tatuaggio “Niño”.
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