Dai “lontani” Siria e Iraq alla sponda sud del Mediterraneo. L’Isis si avvicina all’Italia, alla Roma cristiana. Succede che nelle scorse ore, i jihadisti dell’Isis hanno preso il controllo di alcune aree costiere della Libia, puntando a prendere in mano l’intero paese. La situazione è di totale emergenza, al punto che anche il nostro minsitero degli Esteri ha ordinato agli italiani di lasciare il paese nordafricano e chiuso l’ambasciata italiana a Tripoli. Questo perché la Libia è completamente fuori controllo, una polveriera. Niente di più rischioso considerando la vicinanza della Libia all’Italia e la storia insegna che le nostre coste sono a portata di missile dall’ex colonia. E infatti alcune avvisaglie ci sarebbero già.
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I miliziani dello Stato islamico hanno iniziato a guardare al nostro paese. Poche ore fa, uno dei militanti spiegava sui social network come di fatto ora l’Italia sia a portata di missile. “Colpiamoli con uno scud”, era l’incitamento ai compagni. Poi nel mirino è finito il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, definito “un crociato”. E tutto il nostro paese, a questo punto ufficialmente indicato tra quelli nemici. Oggi è apparsa sulla Rete un’altra minaccia: “Prima ci avete visto sulle colline della Siria, ora siamo a sud di Roma. In Libia”. Il messaggio è stato divulgato insieme al video, girato in Libia, che mostra la decapitazione di 21 cittadini egiziani di religione copta.
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