Continua a crescere ora dopo ora il tragico bilancio dei morti nel terremoto di magnitudo 7.9 della scala Richter che si è verificato ieri al confine tra Turchia e Siria. Sono oltre 5.000 le vittime accertate. Nelle ultime ore i soccorritori turchi hanno estratto altri 460 corpi senza vita dalle macerie degli edifici crollati portando il bilancio delle vittime accertate a 3.432, rende noto l’Autorità turca per la gestione delle emergenze e dei disastri naturali (Afad).
A questi si aggiungono i 1.602 decessi registrati in Siria e confermati sia dalle autorità di Damasco nelle zone controllate dal regime, sia dai Caschi bianchi in quelle del nordovest in mano all’opposizione. Ma ancora molti sono i dispersi e oltre 20mila i feriti a seguito del terremoto.
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Terremoto in Turchia, incendio al porto di Iskenderun
E secondo una stima dell’Oms potrebbero raggiungere quota 20mila le vittime causate dal terremoto. Intanto la terra continua a tremare. Sono 312 le scosse di assestamento registrate lungo la zona di confine tra Turchia e Siria, ha detto Oktay. Oltre 5700 gli edifici crollati in Turchia.
Dopo il terremoto uno spaventoso incendio è divampato nel porto di Iskenderun (Alessandretta) che si trova a sud est della Turchia, vicino al confine con la Siria. La zona è stata colpita dal devastante terremoto dell’altra notte di magnitudo 7.9 che ha provocato migliaia di morti. Il rogo è divampato dopo la scossa e le immagini sono state riprese da un drone che ha sorvolato la zona.
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— Gusholder Haber Bülteni (@gusholderhaber) February 7, 2023
Hatay/iskenderun'daki liman yangını devam ediyor pic.twitter.com/gHv9bqxNzf
Le immagini registrate dal drone mostrano i container divelti, ammassati tra loro e danneggiati e le fiamme. Lo rendono noto vari media locali secondo cui il fuoco potrebbe avere avuto origine a causa della caduta di alcuni container nel porto provocata dal sisma ma il motivo dell’incendio non è ancora stato ufficialmente determinato.