Kim Jong-un è il giovane dittatore della Corea del Nord e, come suo padre e suo nonno, ma del resto come tutti i leader autoritari è una grande presenzialista. Nelle ultime settimane non si è visto in giro e si era cominciato a fare ipotesi, tra la fuga all’estero, la morte o qualche stranezza che è compatibile al suo carattere non molto quieto. Poi si scopre, grazie a un funzionario dell’intelligence della nemica Corea del Sud, che il motivo della sua assenza prolungata dipende dalla sua vanità: si è solo fratturato le caviglie cadendo dai tacchi. A tradire Kim Jong-un sarebbe stato il cosiddetto tacco cubano, un rialzo all’interno del tallone non visibile dall’esterno. Un trucco, già usato dal padre del dittatore, per sembrare più alto. In questo caso però, a far cadere Jong-un ha contribuito anche il suo peso. Da quando è salito al potere ha messo su 20 chili, superando il quintale per un’altezza di 170 centimetri. Secondo la stampa sudcoreana la caduta sarebbe avvenuta durante uno dei suoi tour in alcune basi militari e fabbriche. Prima una slogatura, poi la frattura di entrambe le caviglie.