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Giornalista decapitato dalla Jihad, forse il boia è inglese

L’Isis, lo Stato islamico in Iraq e nel Levante, ha annunciato oggi di aver decapitato un quarantenne giornalista americano scomparso in Siria oltre un anno fa, James Foley, e ha postato su internet un video, dal titolo “Messaggio all’America”, in cui apparentemente se ne vede la decapitazione. Foley, un freelance che ha realizzato molti reportage per l’Afp e numerosi altri media, era stato stato rapito nel nord-ovest della Siria il 22 novembre 2012. Nel video, di cui non è possibile verificare l’autenticità, appare nel deserto, in ginocchio, con indosso una tuta arancione e con un terrorista interamente vestito di nero e col volto coperto, che gli preme un coltello alla gola. Poco dopo, si vede il corpo di Foley con la testa insanguinata poggiata in grembo. Su YouTube il video è stato subito rimosso per “violazione della norma sulla violenza”. L’Isis minaccia anche di uccidere un altro giornalista statunitense. Nel filmato si vede anche il reporter Steven Joel Sotloff, rapito in Siria, e il terrorista che dice: “La vita di questo cittadino Usa, Obama, dipende dalle tue prossime decisioni”. Poi, una notizia che ha destabilizzato il premier britannico, David Cameron (e un paese intero), costretto a rientrare in patria dalle vacanze. Perché nel video diffuso ieri dagli jihadisti sunniti dello Stato islamico il boia mascherato parla con uno spiccato accento inglese. Questo elemento fa temere che si possa trattare di uno dei tanti britannici e occidentali aggregatisi ai guerriglieri in Siria e Iraq. 



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