Gli abitanti della minoranza yazida del villaggio di Kocho, a nord dell’Iraq, non avevano osservato l’ultimatum dei miliziani islamisti dell’Isis: o conversione all’Islam o morte. Un credo religioso non si impone e loro non l’hanno voluto accettare. E la violenza degli uomini che rispondono agli ordini del “califfo” al-Baghdadi non hanno avuto pietà. Più di cento tra donne e bambini rapiti e almeno 80 uomini uccisi. I sopravvissuti hanno raccontato di cadaveri ovunque per le strade di Kocho. Non è la prima volta che civili vengono trucidati né che donne vengono rapite e successivamente vendute.
I terroristi? «Le loro motivazioni condivisibili, bisogna dialogarci»