Due giovane cristiani, una coppia, sono stati arsi vivi da una folla di musulmani provenienti da cinque villaggi a sud di Lahore che li accusavano di aver commesso blasfemia, per aver bruciato delle pagine del Corano. Lo comunica all’Agenzia Fides. I due, che lavoravano in una fabbrica di argilla, sono stati sequestrati e tenuti in ostaggio per due giorni, a partire dal 2 novembre, all’interno della fabbrica. Questa mattina sono stati spinti nella fornace dove si cuociono i mattoni.
L’episodio che ha scatenato la follia, cioè la supposta blasfemia, è legato alla recente morte del padre di Shahzad. Due giorni fa Shama, ripulendo l’abitazione dell’uomo, aveva preso alcuni oggetti personali, carte e fogli e, secondo la stampa pakistana, anche amuleti per pratiche di magia nera. La donna ha deciso che quella roba non serviva più e ne ha fatto un piccolo rogo. Secondo un musulmano, collega dei due giovani e che aveva assistito alla scena, in quel rogo vi sarebbero state delle pagine del Corano. L’uomo ha quindi sparso la voce nei villaggi circostanti e una folla impazzita ha preso in ostaggio i due giovani. Poi il tragico epilogo.