Si sente parlare sempre della fine del mondo, ne parlano i film catastrofici (che ultimamente vanno tanto di moda), ne parlano vecchi documenti risalenti al periodo Maya, insomma la fine del mondo è una di quelle cose che è sempre “piaciuta” al genere umano, ma i ricercatori dell’università di Oxford hanno fatto di più: stilarando una lista delle 12 catastrofi “più probabili”. Oltre ai rischi ben noti rappresentati dai fenomeni naturali, la ricerca mette in guardia sul pericolo che per il genere umano potrebbero rappresentare mal governo, nanotecnologie e intelligenza artificiale. Al primo posto della lista nera regna incontrastato il cambiamento climatico, seguito dal rischio di un guerra nucleare – che rispetto agli anni passati è però meno probabile, rassicurano i ricercatori – e di una pandemia globale.
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Al quarto posto c’è l’arrivo sulla terra di un asteroide. Ne basterebbe uno grande 5km per distruggere un’area grande quanto la Nuova Zelanda, avverte Oxford spiegando pero’ che fenomeni del genere si verificano solo ogni 20 milioni di anni. C’è poi la minaccia rappresentata da un super vulcano, la cui eruzione avrebbe lo stesso effetto di una guerra nucleare, e quella della catastrofe ecologica poichè “oggi le specie si estinguono molto più rapidamente che nei millenni passati”. Ma non sono da sottovalutare la crisi economica mondiale, la biologia sintetica, le nanotecnologie – grazie alle quali, spiega l’università, si potrebbero sviluppare enormi arsenali di armi non convenzionali – , l’intelligenza artificiale – che potrebbe rivoltarsi contro chi l’ha creata e fatta proliferare – e la presenza di vita aliena nell’universo. Last but not least, l’umanità è soprattutto vittima di se stessa e dei suoi leader. Se i politici non riusciranno a trovare una soluzione ai problemi elencati, avverte Oxford, il rischio di estinzione del genere umano sarà enorme.
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