“Vedete bombe in giro o gente che si spara qui a Bruxelles?”. A sentirle ora, quelle parola, sembra di trovarsi di fronte a uno scherzo di cattivo gusto. Invece è tutto vero. Così recitava infatti un video dal titolo #CallBrussels lanciato dall’organizzazione visit.brussels, con il supporto dell’ufficio per il turismo del Belgio, e diffuso dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre.
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Il fatto che i terroristi provenissero dall’ormai noto quartiere Molenbeek, nella capitale belga, aveva avuto nei giorni a seguire ripercussioni terribili sul turismo, crollato di colpo. I blitz dei militari, che avevano paralizzato la città, avevano fatto dilagare la paura tra la gente, scoraggiando così i potenziali visitatori e spingendoli a cambiare meta.
Quel Belgio multiculturale, punto d’incontro di culture, lingue e tradizioni diverse, si era trasformato di colpo in un punto di debolezza, un boomerang per il Paese. E così, ecco l’idea di realizzare uno spot per mostrare una città serena, dove le giornate si susseguivano serene come prima del Bataclan: “Non sta succedendo nulla qui, è tutta colpa dei media“.
Il video non è ora più disponibile online, salvo versioni rivedute e corrette dagli utenti che, forse con eccessivo cinismo, hanno aggiunto le immagini degli attentati del 22 marzo, con i morti e i feriti sanguinanti all’aeroporto di Zaventem e nella metropolitana. Tutto sembra così assurdo. Eppure è tutto vero.
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