Pubblicati per la prima volta a Londra nel 1609 da Thomas Thorpe, dei Sonetti di William Shakespeare sono rimaste 13 copie dell’originale, conservate in Biblioteche di Gran Bretagna e Stati Uniti. L’opera, composta di 154 ‘sonetti’, si articola per segmenti e gruppi, di argomento e tono diversi. Indirizzata alla persona amata – per la prima volta in letteratura da uomo a uomo – sono i tre i personaggi principali dipinti dal poeta: l’amato, oggetto del verso sublime; un poeta rivale che dedica poesie alla stessa persona amata, suscitando gelosie; una misteriosa e sensuale ‘dark lady’ enigmatica traditrice, in virtù della quale si consacra il triangolo amoroso, con effetto di novità per il verso canonico ancora una volta in gestazione anticonvenzionale.
Sonetto 20
Volto di donna, dalla mano stessa di Natura dipinto,
hai tu, Signore-Signora della mia passione;
cuore gentile di donna, ma non avvezzo
alla volubile incostanza che delle false donne è l’uso;
occhio più splendente del loro, meno falso nel volgersi,
che indora l’oggetto su cui si fissa;
uomo nella forma che tutte le forme ha in suo dominio,
e gli occhi degli uomini rapisce e l’anima stupisce delle donne.
E come donna tu fosti dapprima creato,
finché, nel plasmarti, la Natura si perse d’amore,
e, con un’aggiunta, me privò di te,
aggiungendo una cosa che al mio scopo è nulla.
Ma poiché ti eresse per il piacere delle donne,
mio sia il tuo amore e loro tesoro il suo uso.
Sonnet 20
A woman’s face with Nature’s own hand painted
Hast thou, the master-mistress of my passion;
A woman’s gentle heart, but not acquainted
With shifting change, as is false women’s fashion;
An eye more bright than theirs, less false in rolling,
Gilding the object whereupon it gazeth;
A man in hue, all hues in his controlling,
Much steals men’s eyes and women’s souls amazeth.
And for a woman wert thou first created;
Till Nature, as she wrought thee, fell a-doting,
And by addition me of thee defeated,
By adding one thing to my purpose nothing.
But since she prick’d thee out for women’s pleasure,
Mine be thy love and thy love’s use their treasure.
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