Era davvero molto attesa la serie televisiva su Canale 5 “Rosy Abate”, talmente attesa da diventare addirittura un problema per qualcuno. “Rosy Abate” racconta la storia di una donna di mafia che prova a rifarsi una vita lontano dalla Sicilia. La protagonista è la bellissima Giulia Michelini, ma c’è anche Mario Sgueglia e Paolo Pierobon. Tutto nella norma quindi, tranne che per un particolare che ha rovinato la notte a una coppia, che non ha nulla a che vedere con i fatti raccontati della serie tv. Ma allora cosa c’entra una saga familiare legata a Cosa Nostra, scritta per fare successo in tv, con la vita tranquilla di due trentenni che del personaggio della “Regina di Palermo” non ne sanno nulla, anzi nemmeno hanno guardato la puntata? Nulla infatti, se non che nell’episodio trasmesso si vedeva una scena in cui un criminale lasciava un bigliettino alla protagonista, con su scritto un numero di telefono tutt’altro che inventato. “Quel numero esiste ed è di mio marito – spiega la signora di Domodossola -. Da ieri sera persone sconosciute ci stanno tempestando di telefonate, fino alle 4 di notte e di nuovo stamattina, per chiederci se siamo parenti di Rosy Abate, qualcuno ci dà dei mafiosi e c’è chi ci ha perfino minacciato”. È stata lei a rispondere fino a notte fonda alle chiamate sul cellulare del marito, che stamane doveva partire presto per un viaggio di lavoro fuori dall’Europa. “All’inizio pensavo che si trattasse di uno scherzo di amici, poi il cellulare non smetteva di suonare e ho capito che era uno spiacevole episodio, che ha preso una brutta piega”. (Continua dopo la foto)
A raccontare l’assurda vicenda è Letizia Tortello de La stampa che, parlando con la donna vittima del caso, racconta di telefonate inverosimili: “Come puoi pensare che un numero dato in tv in una fiction corrisponda a qualcuno di reale, e pensare di chiamare davvero quel qualcuno, per insultarlo e dirgli che è un mafioso?”, dice la signora. “Abbiamo avuto paura – aggiunge -. Chissà mai che qualche squilibrato, scoprendo dal numero la nostra residenza, non pensi di presentarsi sotto casa”. Un telespettatore dalla Basilicata che evidentemente si era immedesimato troppo nella fiction e credeva che al numero potesse rispondere la Michelini o la stessa Abate, alle 3 di notte ha addirittura detto alla donna: “Rosy Abate non fai paura a nessuno, vengo lì e ti ammazzo”. La signora, incinta di 8 mesi, si è agitata: “Non ho chiuso occhio”. Trenta e trentotto anni, i due coniugi di Domodossola ora stanno pensando di denunciare tutto ai carabinieri. “Aspetto che mio marito torni dalla Svizzera e andiamo dalle forze dell’ordine. Non è possibile che una produzione tv non controlli se i numeri sono veri. La nostra privacy è stata violata. (Continua dopo le foto)
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Mio marito è siciliano di origine, ma noi con la mafia non c’entriamo niente, siamo mica matti”. Tra chi ha contattato la coppia c’era anche chi non aveva cattive intenzioni, ma domandava raccomandazioni per un provino o un lavoro nel mondo della tv: “Mio marito è carpentiere e io sono disoccupata. Casomai trovassi un lavoro me lo terrei”. Lo sgradevole incidente è tanto più fastidioso perché il signore di Domodossola possiede da 13 anni il numero diffuso in tv. È quello che hanno tutti i suoi contatti, parenti, amici e colleghi di lavoro. Cosa dovrebbe fare adesso? Cambiarlo per uno stupido errore di produzione di una fiction? È certo tuttavia che una svista del genere potrebbe potenzialmente creare molti fastidi alla vita della coppia di Domodossola.
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