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“Un giorno mi ringrazierete, ho purificato la società”. Blue Whale, ecco il volto dell’ideatore del “gioco” che ha spinto al suicidio centinaia di adolescenti. Arrestato e portato in carcere, le sue parole hanno fatto in poche ore il giro del mondo

 

Qualcuno lo ha definito un nuovo olocausto, o olocausto 2.0. Una descrizione forte (e folle) per raccontare quello che sta capitando in gran parte del mondo, conosciuto maggiormente come “Blue Whale”. Ne abbiamo parlato molto di questa assurda pratica in atto tra alcuni adolescenti occidentali, ma a parlare, questa volta, non è una vittima adescata dai social, ma l’ideatore stesso, il 22enne russo Philipp Budeikin, reo confesso studente di psicologia attualmente detenuto in carcere ma che non ha mostrato alcun pentimento: “Non sono pentito di ciò che ho fatto, anzi: un giorno capirete tutti e mi ringrazierete”. Il giovane è accusato di aver istigato al suicidio almeno una quindicina di adolescenti negli ultimi mesi dopo aver attratto con l’inganno su Vk, il social network più in voga in Russia, centinaia di giovani e giovanissimi e averli spinti ad accettare l’estrema e tremenda sfida social. Per uno studente di psicologia di oggi, d’altronde, non dev’essere stato difficile sobillare e farsi accettare come leader da una moltitudine di giovani e giovanissimi, in molti casi con problemi psicologici e familiari e persi nelle insidie del web. (Continua dopo la foto)


Le modalità, la freddezza e la fierezza con cui ha agito Budeikin, però, colpiscono come un pugno nello stomaco. A riportarle è Metro.co.uk. Il gioco, raccontato nella puntata de Le Iene del 14 maggio come uno dei più pericolosi di sempre, ha sconvolto milioni di persone tant’è che durante il servizio su Italia1 in molti hanno manifestato lo sdegno sugli stessi social per dissociarsi da quello che stavano vedendo. Ma ancor più assurde le parole che lo stesso ideatore continua a proferire: “Ci sono le persone e gli scarti biologici. Io selezionavo gli scarti biologici, quelli più facilmente manipolabili, che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società”. (Continua dopo la foto e il video)

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Li ho spinti al suicidio per purificare la nostra società” – ha spiegato il giovane durante un interrogatorio – “Ho fatto morire quelle adolescenti, ma erano felici di farlo. Per la prima volta avevo dato loro tutto quello che non avevano avuto nelle loro vite: calore, comprensione, importanza”. Philipp Budeikin si trova attualmente in carcere a San Pietroburgo, dove ogni giorno riceve lettere d’amore delle adolescenti che aveva adescato sui social e che avrebbe potuto spingere al suicidio.

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