Non è certo il primo caso, ma è forse la scoperta più importante (seppur di qualche anno fa) riguardo questo curioso evento naturalistico. Un fiume nelle profondità del mare… ma com’è possibile? In un modo, che è il più “naturale” possibile: quando dell’idrogeno solforato si mescola all’acqua salata, allora essa diventa più pesante di quella classica del mare (semplice, no?). La miscela si deposita poi sul fondo, formando una massa ben distinta che scorre come un fiume. Siamo a Cenote Angelita, in Messico, dove questo fiume scorre a ben 115 metri di profondità in alcuni punti, con flusso d’acqua dolce e acqua salata a diverse profondità. Questo sito per immersioni è indicato per subacquei esperti alla ricerca di qualche emozione in più. Il nome fa riferimento a un piccolo angelo che descrive perfettamente l’alone di mistero che sta dietro questo cenote. Dopo sessanta metri di acqua dolce e limpida si trova un fiume lattiginoso, in cui sprofondare come fosse una nuvola. Sopra il fiume sotterraneo dall’aspetto torbido le acque sono cristalline e quando i sub si immergono spariscono alla vista, sotto le acque hanno una bassa visibilità e servono le luci per nuotare in immersione. (Continua dopo la foto)

Chi ha provato questa esperienza parla di una specie di volo tra le nuvole, una prova quasi magica. Gli ultimi ritrovamenti hanno convinto gli scienziati di tutto il mondo a considerare la possibilità dell’esistenza di tali “corsi d’acqua” in più parti del mondo e su vari fondali oceanici. Un tempo queste scoperte erano considerate veri e propri miracoli, ma negli ultimi anni le varie spiegazioni scientifiche hanno reso questo processo più chiaro. Un altro caso di fiume in mare è stato scoperto dal team di Dr. Dan Parson della University of Leeds in fondo al Mar Nero. (Continua dopo le foto e il video)


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Questo fiume sottomarino è considerato il sesto più grande del mondo rispetto ai suoi omologhi sulla Terra. Ubicato in alcuni punti sino a cento metri di profondità, questo fiume può scorrere sino a 6,4 Km/h e avere una portata di 22.000 metri cubi d’acqua; scava un canale a sé stante che può essere eseguito sino a 1 chilometro di larghezza. Deriva dall’acqua salata del Mar Mediterraneo, e giunge nel mar Nero attraverso lo stretto del Bosforo. I sedimenti trasportati da questo flusso formano una struttura separata. Sin dalle prime scoperte, gli scienziati cercano altri esemplari del genere. Molti sono stati ritrovati, ma probabilmente ce ne sono tantissimi altri ancora sconosciuti. Che meraviglia!
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