Un’altra possibile verità emerge sulla tragedia di Ustica: l’aereo cadde in acqua integro senza quindi esplodere in aria. A sostenere la tesi su come possa essere finito in mare il DC9 dell’Itavia è stato uno studio condotto dai professori Agostino De Marco e Leonardo Lecce dall’Università Federico II di Napoli, dipartimento di Ingegneria industriale, sezione ingegneria aerospaziale.
Lo studio, durato nove mesi, e redatto su richiesta dell’avvocato delle vittime Daniele Osnato, fa emergere un’importante novità sulla dinamica dell’incidente che ha portato alla morte 77 passeggeri e 4 uomini dell’equipaggio: la nuova simulazione ipotizza che quella notte di 34 anni fa l’aereo potrebbe aver impattato contro una possibile forza d’urto contraria che lo avrebbe fatto sobbalzare dalla sua rotta originale; a quel punto l’aereo avrebbe iniziato ad avvitarsi su sé stesso e poi sarebbe precipitato pressoché integro verso la superficie del mare.