Toto Cutugno, all’anagrafe Salvatore Cutugno, nasce a Fosdinovo il 7 luglio 1943. Figlio di un ufficiale di marina e di una casalinga, Toto è il secondogenito di tre figli. Dopo pochi mesi dalla nascita di Salvatore, la famiglia Cutugno si trasferisce, per ragioni di lavoro, a La Spezia. E sarà proprio il padre, suonatore di tromba, ad incoraggiarlo a suonare la batteria da autodidatta. A tredici anni Salvatore Cutugno partecipa ad un concorso regionale dove arriva terzo. È il preludio alla carriera di musicista che si apre nella prima metà degli anni sessanta, quando fonda il gruppo Toto & i Rockers; entra poi sempre come batterista nel gruppo Ghigo e i goghi, in cui resta un annetto prima di fondare, nel 1965, Toto e i Tati con cui incide un pezzo per Carosello prima di partecipare a Un disco per l’estate del 1970 con il brano Questo fragile amore. Dopo questa esperienza, forma gli Albatros, in cui oltre a suonare inizia a cantare: nel 1975 Toto compone la canzone Africa, primo successo del gruppo, che verrà portata al successo internazionale da Joe Dassin nella versione francese col titolo di L’été indien. (Continua a leggere dopo la foto)
L’anno successivo gli Albatros partecipano al Festival di San Remo 1976 con la canzone Volo AZ504 che si classifica terza e che ottiene un buon successo di vendite; tornano al festival l’anno dopo con Gran premio. Il 1980 rappresenta per Toto Cutugno l’anno forse più fortunato della sua carriera. Incide per Adriano Celentano “Il tempo se ne va” un brano che ha ottenuto un successo mondiale, partecipa al Festival di Sanremo e vince con la canzone “Solo noi”, ed al Festival di Tokyo con “Francesca non sa”. Il Festivalbar di quell’anno lo vede partecipe con due brani: Innamorati, con cui giunge quarto, e Olimpic Games, scritto per Miguel Bosè che si aggiudica il primo posto. Nel 1983 torna a Sanremo con il brano che risulterà il suo portabandiera: L’italiano. Da quel momento la canzone, ripresa anche da parecchi interpreti stranieri, tradotta in decine di lingue, e che venderà svariati milioni di copie in tutto il mondo, diventa il brano che più degli altri identifica Cutugno, sia cantante che autore. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel 2002 emigra in Francia dove ottiene un grande successo con il disco “Il treno va”. Torna al Festival di Sanremo 2005 al fianco di Annalisa Minetti con “Come noi nessuno al mondo”: per la sesta volta in carriera Cutugno raccoglie un secondo posto. L’interprete dell’Italiano è famosissimo in Russia, dove continua a vendere dischi a e fare concerti che sono sempre sold out. Toto Cutugno è sposato dal 1971 con Carla. La coppia non ha figli insieme ma Toto è padre di Nicolò, avuto da un’altra relazione. Il ragazzo oggi ha 27 anni ed è laureato. “L’ho avuto da un’altra donna quando ero già sposato. Nico è uno splendido ragazzo”. Dopo aver combattuto e sconfitto un tumore alla prostata che l’aveva colpito, invitato dall’amico Pippo Baudo, torna sul palco dell’Ariston nel 2008 con la canzone “Come un falco chiuso in gabbia”. Partecipa a Sanremo 2010 con il singolo “Aeroplani”; durante la serata dedicata ai duetti viene accompagnato da Belen Rodriguez. Toto Cutugno è alto 1,85 centimetri e pesa circa 80 chili.