Dal Salento all’Albania, senza filtro e con panorami mozzafiato da ammirare. E’ il viaggio originato dal progetto del fotografo leccese Luigi Marzo e rilanciato da La Repubblica: le rovine di Roca, le cave di bauxite di Otranto e le acque limpide del mare di Alimini diventano la rampa di lancio verso i massicci balcanici del Maja i Cikes e del Tomorit. Un ponte virtuale fra i Balcani e la Puglia, catturato dagli obiettivi, in grado di annullare una distanza di circa 150 chilometri in linea d’aria. In presenza di particolari condizioni atmosferiche, dalle coste adriatiche è possibile osservare le montagne che si trovano al di la dell’orizzonte. Talvolta sembra di poterle toccarle con mano e quando le cime sono innevate garantiscono uno spettacolo unico. Le foto provenienti dalla Puglia stanno spopolando in rete per la loro innegabile bellezza e suggestione. Eccole… (Continua a leggere dopo le foto)


Intanto a tenere banco, però, è la questione del Mar Adriatico. Il livello del mare nel Nord Adriatico si innalzerà da 90 a 140 centimetri da oggi al 2100, a causa del riscaldamento globale, se non verranno ridotte le emissioni di gas serra. È quanto emerge da una ricerca sulle variazioni del livello del Mediterraneo coordinata dall’Enea. Lo studio, pubblicato dalla rivista scientifica Quaternary International, è stato realizzato da ricercatori dell’Ingv e delle Università di Roma «La Sapienza», Bari «Aldo Moro», Lecce, Catania, Haifa (Israele), Parigi e Marsiglia (Francia). Secondo la ricerca, il Mediterraneo si è innalzato di appena 30 cm negli ultimi 1.000 anni, mentre entro il 2100 a causa del riscaldamento globale salirà da 60 a 95 centimetri (il doppio o il triplo), fino a un massimo di 140 cm nel Nord dell’Adriatico.
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“In Italia – spiega Fabrizio Antonioli dell’Enea – sono 33 le aree a rischio a causa dell’aumento del livello del mare. Le aree più estese si trovano sulla costa settentrionale del mare Adriatico, tra Trieste e Ravenna. Altre aree particolarmente vulnerabili sono le pianure costiere della Versilia, di Fiumicino, le Piane Pontina e di Fondi, del Sele e del Volturno, l’area costiera di Catania e quelle di Cagliari e Oristano. Il massimo aumento del livello delle acque è atteso nel Nord Adriatico, tra 90 e 140 centimetri”.
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