Un’intera zona in ginocchio, interi paesi spazzati via dal violento sciame sismico, centralini dei soccorsi al collasso: questa la situazione precaria che stanno vivendo gli abitanti delle zone del Centro Italia colpite dal terremoto. Stanotte alle 3:36 la prima scossa di 6.0 di magnitudo con epicentro nella cittadina di Amatrice, poi altre due scosse di minore intensità che hanno fatto tremare ancora una volta la terra. Poi in tre ore oltre 39 scosse di assestamento che hanno colpito 3 regioni ad alto rischio sismico: Lazio, Umbria e Marche.
A decine i morti, milioni di euro di danni alle strutture e sul territorio. Uno sciame sismico totalmente inatteso e imprevisto e che ricorda un altro disastro, quello di 7 anni fa in Abruzzo con epicentro a L’Aquila.
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Mentre la macchina dei soccorsi è all’opera per riportare la situazione alla normalità e mentre migliaia di cittadini si sono prodigati a fianco di Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Guardia Forestale dello Stato, arrivano i primi accertamenti e le prime dichiarazioni da parte degli esperti.
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Il terremoto di oggi, come dichiarato in mattinata dal capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio: “è paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila”. Andrea Tertulliani, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, invece ha cercato di analizzare lo sciame sismico e ha ipotizzato che lo sciame di questa notte potrebbe avere un prosieguo: “Un terremoto di magnitudo 6.0 si porta dietro una coda di repliche sismiche sicuramente numerose, però non si può escludere che ci possano essere scosse paragonabili a quella principale. Ogni sequenza ha un suo comportamento particolare, però non possiamo escludere che finisca qui oppure che continui in altro modo”. Una situazione quindi ancora preoccupante e le zone colpite non sono ancora del tutto fuori pericolo.
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Il direttore del CNR Igag, l’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Paolo Messina, ha confermato la tesi già espressa dal collega Andrea Tertulliani, dichiarando:” E’ purtroppo possibile che si verifichino altre scosse, speriamo di magnitudo inferiore. In questa situazione l’unica cosa da fare è seguire le indicazioni di protezione civile e sindaci”. Il pericolo quindi non è ancora rientrato e i soccorsi, proprio in vista di altre possibili scosse, stanno lavorando febbrilmente per estrarre dalle macerie chiunque sia ancora ancora disperso e per mettere in sicurezza tutte le zone colpite. Intanto la Protezione Civile negli ultimi minuti ha aggiornato la conta delle vittime: sarebbero 37 e il numero delle vittime è destinato drammaticamente a salire.