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“Sto per andarmene…”. Incidente spaventoso, il suo amico muore sul colpo e lui (in fin di vita) decide di registrare questo video choc per amici e parenti. Poi succede qualcosa di incredibile: quando la realtà supera la fantasia

Cosa fareste se, dopo un terribile incidente, vi ritrovaste soli, isolati, pieni di ossa rotte, doloranti e sotto choc? Ma la domanda ancora più specifica è: se aveste la possibilità di salutare qualcuno, per l’ultima volta, a chi sarebbero dirette le vostre parole? Questa è l’incredibile storia di Kevin Diepernbrock, 41 anni, steso per terra ricoperto di sangue poco dopo un terribile incidente con la sua moto. Seguito da un suo amico, i due sono precipitati in un burrone. Il suo amico di 29 anni è morto sul colpo. Diepernbrock si è sentito perso, non avrebbe mai pensato di essere raggiunto dai soccorsi, quindi ha rilasciato un ultimo messaggio ad amici e parenti facendo un filmato con il suo smartphone, miracolosamente intatto dopo lo schianto: “Ciao a tutti – dice nel video – ho fatto una ca…ta, è tutto quello che posso dire.” (continua dopo la foto)


“Verso le 10.30 di questa mattina sono caduto nel burrone. Sono qui da allora, a 20 metri giù nella boscaglia. Volevo solo dire che vi amo, ragazzi”. Nel corso della giornata l’uomo ha registrato altri video disperati, anche al buio, in cui continua a dire “vi voglio bene”. Diepenbrock ha detto di aver anche provato a chiamare il 911 e mandare mesaggi ma la linea, in quella zonna così isolata, era impossibile da raggiungere. Solo alla fine e dopo ben 27 ore da solo, accompagnato soltanto dalla salma del compagno di viaggio, le sue grida sono state finalmente sentite da una coppia di passaggio che si è accorta della sua presenza, chiamando così il 911 e salvandolo da morte certa. In ospedale l’uomo è arrivato in condizioni critiche: 12 costole rotte, la spina dorsale incrinata e due polmoni perforati, senza considerare i graffi e gli ematomi su tutto il corpo. (continua dopo la foto e il video)


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“Non dimenticate mai di dire alle persone che le amate – ha aggiunto Diepernbrock – Questo è tutto quello che potevo pensare quando ero lì. Non ho mai, mai detto basta”. 27 ore, senza cibo, acqua, in mezzo al nulla, molte della quali di notte. Al suo fianco il corpo senza vita del suo carissimo amico. Gli animali, la natura selvaggia: ripensandoci è incredibile che l’uomo ne sia uscito vivo considerando tutte queste minacce. Speriamo soltanto che ora ne esca anche psicologicamente.

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