Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009) ha dovuto fare i conti per tutta la vita con la malattia e i vari ricoveri in ospedali psichiatrici. Da questa immensa sofferenza è riuscita a trarre grandi insegnamenti e a concepire delicatissime opere che rimarranno indelebili nella storia della poesia italiana.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
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