Non si placano le polemiche, i dubbi e le sciocchezza sul mistero che avvolge Elena Ferrante: insomma, chi è veramente una delle scrittrici più amate di questo secolo? Una domanda che sorge dall’intensa necessità del lettore di conoscere (e confrontarsi) con l’autore, qualcosa, in effetti, di maledettamente normale. Ma perché, d’altro canto, non si riesce a rispettare quella che è la volontà sacrosanta di un persona famosa in tutto il mondo, specie se è un vero e proprio mito? L’ultima novità riguarda un falso tweet che l’Ansa ha associato nella notte ad Anita Raja, traduttrice per la casa editrice e/o e indicata da un recente articolo del Sole 24 ore di essere la misteriosa e celebre scrittrice italiana, ha postato nella notte una serie di messaggi, in cui rivelava di essere proprio Elena Ferrante: “Apro questo profilo e presto lo chiuderò. Sarò qui solo per il tempo necessario a spiegare”. Ma la casa editrice e/o smentisce a Repubblica la notizia: “Si tratta di un fake”. La notizia era stata diffusa dall’agenzia Ansa ed effettivamente un profilo a nome di @AnitaRayaStarn (Starn sta per Domenico Starnone, celebre scrittore italiano e marito di Raya) era stato aperto ieri in tarda serata: su di esso c’è la fotografia della traduttrice-scrittrice, Anita Raya.
“Lo confermo. Sono Elena Ferrante. Ma questo ritengo non cambi nulla nel rapporto dei lettori con i libri della Ferrante. Non parlerò mai di Elena Ferrante, né risponderò a suo nome, né dirò nulla riguardo ai suoi libri. Vi ringrazio. Vorrei solo chiedere, ora che la curiosità che durava da anni è stata esaudita, di lasciarmi vivere (e scrivere) in pace”, ha scritto la sedicente Raja in una breve serie di post su Twitter.
(continua dopo i tweet)
Lo confermo. Sono Elena Ferrante. Ma questo ritengo non cambi nulla nel rapporto dei lettori con i libri della Ferrante.
— Anita Raja (@AnitaRajaStarn) 4 ottobre 2016
Quei libri sono e resteranno di Elena, non miei. Non intendo parlare in alcun modo in prima persona o rilasciare interviste e dichiarazioni.
— Anita Raja (@AnitaRajaStarn) 4 ottobre 2016
Ritengo volgare e pericoloso il modo in cui si è voluti arrivare a pretendere di svelare un’identità violando privacy e regole. Ma pazienza.
— Anita Raja (@AnitaRajaStarn) 4 ottobre 2016
Vorrei solo chiedere, ora che la curiosità che durava da anni è stata esaudita, di lasciarmi vivere (e scrivere) in pace.
— Anita Raja (@AnitaRajaStarn) 4 ottobre 2016
Lo ripeto: non parlerò mai di Elena Ferrante, né risponderò a suo nome, né dirò nulla riguardo ai suoi libri. Vi ringrazio. Anita Raja.
— Anita Raja (@AnitaRajaStarn) 4 ottobre 2016
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Ma, interpellata da Repubblica, Sandra Ossola, editrice di e/o, smentisce categoricamente: “E’ evidentemente un falso, Anita in questo momento è in viaggio e non ha aperto alcun account Twitter. Non ha voglia di parlare di questa storia”. E anche Giulio Passerini, già ufficio stampa e ora editor paperback della casa editrice e/o di Elena Ferrante, non ha dubbi su questa versione, contattato da Repubblica: “È un fake”.
(continua dopo le foto)
Dalla Kidman a James Franco Hollywood scopre la Ferrante https://t.co/Q4yBp4ksoC pic.twitter.com/uIbsw8eJoy
— angol del giornalaio (@adgiornalaio) 30 agosto 2016
Un po’ come se, scoprendo il nome o il volto della scrittrice, cambi qualcosa. Ma è davvero così? Come rimarca Michele Serra, l’anonimato, sopratutto per chi fa questo genere di mestiere, è un diritto. Per giunta sacrosanto.
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