Oggi, 21 Dicembre, è il solstizio d’inverno. Non solo il giorno più corto dell’anno ma soprattutto quello che determina l’inizio dell’inverno. Dalle 11.44 di oggi infatti entreremo ufficialmente nella stagione invernale. Quest’oggi avremo solamente 9 ore e 5 minuti di sole e sarà il giorno dell’anno in cui il nostro pianeta riceverà il minimo dell’ irradiamento solare, ma non c’è da preoccuparsi: da adesso in poi le giornate inizieranno ad allungarsi! Il solstizio d’inverno è un evento molto ricco di tradizioni e curiosità: Solstitium è una parola latina che indica una fermata del Sole, che sembra compiere una “pausa” . Nei giorni vicini al solstizio infatti il Sole sembra smettere di calare rispetto all’equatore celeste e fermarsi, per poi invertire il suo cammino e iniziare l’avvicinamento all’equatore celeste, che farà allungare le giornate. Proprio in onore di questo avvenimento gli antichi romani, in questo periodo, celebravano la festa del “Sol invictus”, celebrazione della rinascita del sole che per alcuni rappresenterebbe anche l’origine pagana del Natale. Nell’antica Roma, tra l’altro, a cavallo del solstizio d’inverno erano previsti i saturnali , feste dedicate al dio dell’agricoltura Saturno, con banchetti e sacrifici. (Continua a leggere dopo la foto)
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In queste occasioni i ruoli si ribaltavano: gli schiavi assumevano tutti i poteri e prendevano il posto dei loro padroni. Durante i festeggiamenti i romani si scambiavano anche regali economici. Non solo i romani consideravano il solstizio come periodo di festa: nei tempi in cui la stagione invernale coincideva con un periodo di fame e alta mortalità, questo momento, che segnava la fine del buio, era una ricorrenza da festeggiare. Nella tradizione celtica e germanica coincideva con la festa di Yule. Proprio queste celebrazioni sembrano aver introdotto gli alberi sempreverdi come simbolo della vita, tradizione che è poi entrata nelle celebrazioni del Natale. Una cosa che molti non sanno però, è che il solstizio d’inverno non cade necessariamente il 21 Dicembre, infatti nel 2015 è stato il 22.
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Questo perché il nostro calendario si ferma a 365 giorni, mentre l’anno siderale (ossia il periodo orbitale della Terra) dura 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Quindi ogni anno noi lasciamo fuori poco più di 6 ore. Questo ritardo si percuote così sulle date di equinozi e solstizi e si recupera, ogni 4 anni, con l’aggiunta di un giorno a Febbraio (anno bisestile). Il giorno del solstizio è anche legato ad importanti scoperte scientifiche. Nel 1898 di quel giorno Marie e Pierre Curie scoprirono la radio. Il 21 Dicembre del 1968 fu anche lanciato l’Apollo 8, prima missione lunare con un equipaggio umano. Migliaia di persone accorrono ogni anno a Stonehenge per celebrare il solstizio d’inverno e il sito è letteralmente preso d’assalto. Si pensa infatti che Stonehenge sia stato accuratamente allineato su una linea visuale studiata per godere appieno del tramonto nel giorno del solstizio.
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