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Si lancia da 7700 metri! Una vera follia, ma anche un nuovo record mondiale. Nessuno prima di lui aveva fatto una cosa simile. Il video spopola sul web ed è veramente da brividi. Siete pronti? Guardate…

 

Nuovo record di base jump in quota: lo ha stabilito il russo Valery Rozov, che ha saltato da un’altezza di 7700 metri dal Cho Oyu, la sesta montagna più alta della Terra, che si trova al confine tra Cina e Nepal. Il salto è stato il culmine della spedizione durata 21 giorni. Il volo libero con la tuta alare è durato 90 secondi, dopodiché Rozov ha aperto il paracadute e ha volato per circa 2 minuti prima di atterrare sul ghiacciaio sottostante. Con questo lancio il 51enne ha battuto il suo precedente record, stabilito nel 2013, quando è saltato da 7220 metri dal versante nord dell’Everest. Ci sono persone che amano la comodità del proprio salotto. E poi ci sono persone che, semplicemente, non possono fare a meno di battere i record mondiali, più e più volte. La leggenda del B.A.S.E. jumping e del paracadutismo Valery Rozov rientra sicuramente nella seconda categoria. Guardate l’incredibile volo…

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Lo scorso 5 ottobre, dopo una spedizione di 21 giorni sulla sesta vetta più alta del mondo – il Monte Cho Oyu, sul confine tra Cina e Nepal – Rozov ha raggiunto il bordo del suo punto di uscita che aveva scelto, a quota 7.700 metri, e si è lanciato nell’aria rarefatta superando di 500 metri il suo precedente record del 2013. Scalare il Cho Oyu già di per sé non è un’impresa da poco, per non parlare di effettuare un B.A.S.E. jump dalla cima della parete sud-ovest. La spedizione non è stata per nulla facile per il gruppo di alpinisti. Una recente nevicata e alcuni giorni di condizioni meteo difficili hanno impedito al gruppo di raggiungere il punto di uscita al primo tentativo. Hanno dovuto aspettare una settimana prima di essere in grado di fare un altro tentativo. Ma una volta che il clima è migliorato, e atteso il tempo necessario affinché la neve si sciogliesse un po’ vicino al punto di uscita, è arrivato il momento di partire. Dopo 90 secondi di caduta libera Rozov ha aperto il suo paracadute e mantenuto il volo per altri due minuti, prima di atterrare in modo sicuro sul ghiacciaio sottostante, a 6.000 metri di altitudine. Per la leggenda russa i confini sono fatti per essere abbattuti e i limiti sono fatti per essere superati: nulla sembra essere una sfida impossibile per lui.

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L’atleta 51enne non è nuovo nel battere record con una combinazione di alpinismo e B.A.S.E. jumping. Ai primi di maggio del 2013 ha stabilito il precedente record mondiale per il B.A.S.E. jump più alto, lanciandosi da un’altezza di 7.220 metri dal Changtse, una montagna situata immediatamente a nord del Monte Everest. Ma la catena montuosa dell’Everest non è la sua unica missione. Valery arriva da decenni di esperienza e allenamento. Rozov ha un impressionante curriculum vitae di lanci in alta quota, più di qualsiasi altro B.A.S.E. jumper in circolazione. Nel 2009 è diventato il primo atleta a praticare skydive nel cratere di un vulcano, il Mutnovsky, sulla penisola di Kamchatka, nell’estrema Russia orientale. Poi nel 2010 ha saltato da Ulvetanna, in Antartide, ed è diventato il primo B.A.S.E. jumper a lanciarsi dal Cervino. Nel 2012 si è lanciato dai 6.420 metri dello Shivling, nell’Himalaya indiano, prima di realizzare il primo B.A.S.E. jump dalla parete sud delle Grandes Jorasses (un gruppo di cime granitiche che si trovano nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco), a 3.950 metri, nel 2013, anno in cui ha stabilito il record per il più alto B.A.S.E. jump del mondo. La sua più recente impresa, prima del Cho Oyu, è stata quella di diventare il primo uomo a realizzare un B.A.S.E. jump dal Kilimangiaro, in Tanzania, a un’altitudine di 5.460 metri. L’età non è mai una scusa per smettere di spingere i propri limiti e quelli del proprio sport!

 

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