Gustavo è un cervo anziano, 15 anni di età presunta, malato di artrosi e uscito malconcio da una grave forma di polmonite. Ma non vuole morire e per sfuggire alle leggi della natura ha deciso di diventare domestico. Quattro inverni fa si è avvicinato alla stalla di Romeo Manna, un allevatore di Trasquera, piccolo comune montano in provincia di Verbania, ai confini con la Svizzera. Qui ha trovato vitto e alloggio. Da allora trascorre l’inverno con Romeo e, appena avverte la primavera, se ne ritorna nei boschi. “Se non avesse fatto questa scelta – spiega il veterinario del luogo, Federico Cavalli – sarebbe già morto, perché l’artrosi non gli avrebbe lasciato scampo e se fosse sopravvissuto l’avrebbe ucciso la polmonite. Invece è ancora qui” Gustavo è diventata una vera e propria star e la sua storia è è diventata virale grazie a una pagina Facebook dedicata al paese: ”Trasquera. Una fiaba vera”. Il suo angelo custode si chiama è Romeo Manna, allevatore di 62 anni che a Trasquera accudisce tre mucche, un toro e 11 gatti. (Continua a leggere dopo la foto)
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”E poi c’è il cervo Gustavo – racconta -. La prima volta che è arrivato, una mattina di quattro anni fa, ho avvisato la Forestale: mi hanno chiesto se volevo tenerlo e ho accettato. Da allora lo accudisco come un figlio. Ha due stalle, senza porte o recinti. Potrebbe andarsene quando vuole e invece resta qui: è diventato la mia famiglia e io la sua. È troppo vecchio per tornare nel branco, lo ucciderebbero”. Gustavo trascorre le giornate passeggiando e fa due pasti – sempre preparati da Romeo – al giorno: uno al mattino con mele e verdura e un altro alle 20 con gli avanzi della giornata.
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”A volte anche la pastasciutta – racconta l’allevatore, la cui abitazione è attaccata a una delle stalle diventate la casa del cervo -. Se per caso tardo, viene alla mia porta e con le corna picchia sul vetro”. Durante la giornata ci sono gli spuntini che gli portano alcune persone del paese e i curiosi che salgono a Trasquera per lui. ”È arrivata gente dall’estero incuriosita da questa storia”, ha spiegato a La Stampa spiega Sonia Grossi, tra le promotrici della pagina Facebook.