Non si esaurisce la polemica tra Selvaggia Lucarelli e Chiara Ferragni: stavolta l’attacco è durissimo. Non che i precedenti siano stati teneri. Ancora echeggiano le sue parole sul monologo pronunciato a Sanremo dall’influencer. “Quando mi hanno detto, molto prima che lo dichiarasse, che il monologo Chiara Ferragni se lo sarebbe scritta da sola (cioè col suo manager, che poi è la stessa cosa) ho avuto la conferma di quello che ho sempre pensato di lei: ha un orizzonte emotivo, professionale e culturale che non va oltre le sue ciabatte Gucci”.
“Non conoscendo nulla del mondo, non avendo interessi o curiosità che non siano se stessa e l’immagine di se stessa che arriva agli altri, non è abbastanza modesta e consapevole da comprendere i suoi limiti e i margini di miglioramento. Forse negli ultimi tempi i più ingenui si sono bevuti la manfrina furba sulle sue paure e sulle fragilità tatuate sulla pelle, ma non è vero che Chiara Ferragni è insicura”.
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Selvaggia Lucarelli, contro Chiara Ferragni: “Monologo copiato”
“Non ha paura di non essere abbastanza, ha paura di fallire, che è un’altra cosa. Il suo non è un problema con sé stessa – lei si piace moltissimo – è un problema con l’eventuale dissenso del pubblico. Come tutti i narcisisti patologici ha un’enorme paura di essere smascherata”. Proprio il monologo è alla base della contestazione di Selvaggia Lucarelli.
In una storia su Instagram scrive: “Ottobre 2022, Gabrielle, la moglie dell’ex compagno di Ferragni scriveva una lettera a sé stessa bambina parlando di fragilità superate e montagne russe. Vi ricorda qualcuno, 4 mesi dopo?”. Secondo Lucarelli Ferragni avrebbe preso in prestito, per così dire, una discorso preesistente.
“Ciao bimba ho deciso di scriverti una lettera, ogni volta che penso a te mi viene da piangere e non so bene neanche il perché. Forse perché mi manchi, forse perché vorrei poterti fare uscire fuori un po’ di più, farti vedere quel che è ora la mia vita”. Iniziava così il discorsi di Ferragni. “Lettera ad una bambina timida. Oggi compio 32 anni e ho voluto dedicare questa giornata a questa bambina che era io. A te, che arrossivi ogni volta che qualcuno ti guardava, a te piccola introversa piena di luce”, quello di Gabrielle Caunesil.