È stato Il Ciclone, il film uscito al Cinema nel 1996 di Leonardo Pieraccioni (regista e attore), a renderla famosa al grande pubblico e a consacrarla alla critica con il premio David di Donatello. Nel film, che incassò 75 miliardi di lire conquistando il record della stagione, l’attrice vestiva i panni di Selvaggia, la sorella di Levante Quarini (interpretato da Leonardo Pieraccioni). Una ragazza segretamente lesbica e legata alla farmacista e sua datrice di lavoro Isabella.
La carriera di Barbara Enrichi inizia tanti ani prima, con un lungo percorso teatrale insieme a Ugo Chiti, mai abbandonato nonostante i successi televisivi e cinematografici. Per il ruolo di Selvaggia, l’attrice è stata candidata anche al Premio Nastro d’Argento, inoltre, nel 2010 le è stato assegnato il Premio Sorelle Gramatica alla Carriera. (Continua a leggere dopo la foto)

La sua carriera è stata ricca di successi. Ha interpretato molti film di successo tra i quali: “Benvenuti in casa Gori”, “I laureati”, “Il ciclone”, “Fuochi d’artificio”, “Albergo Roma”, “Il cielo cade”, “Ritorno a casa Gori” e tanti altri al fianco di attori di fama nazionale e internazionale. Oggi Barbara Enrichi ha 59 anni, Insegna recitazione cinematografica e dal 2014 è docente di direzione attori al Centro sperimentale di cinematografia di Milano. (Continua a leggere dopo la foto)

In un’intervista ha parlato del suo personaggio. Una ragazza lesbica, fidanzata segretamente con la collega e che perde la testa per una delle ragazze spagnole (il personaggio era interpretato da Natalia Estrada) che piomba nella tranquillità della campagna toscana dove abitava la famiglia Quarini. (Continua a leggere dopo la foto)




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“Selvaggia è stata amatissima dal pubblico, ed è un personaggio particolare perché è una ragazza gay. A quei tempi – aveva raccontato l’attrice – nel 1997 non si parlava molto dell’omosessualità e io sono molto orgogliosa di aver interpretato questo ruolo perché mi sembra di aver dato un piccolissimo contributo per la causa gay”.
“Sono felicissima”. Eleonora Daniele, una grande vittoria. Lacrime a ‘Storie italiane’