<<Per una poesia che con l’azione di una forza elementare, porta alla vita i sogni e il destino di un continente>>. Questa è la motivazione che ha spinto nel 1971 l’Accademia di Svezia ad assegnare il premio Nobel per la letteratura a Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliezer Neftalí Reyes Basoalto. (continua dopo la foto)
Una poesia semplice ma estremamente evocativa, con la quale Neruda si è reso portavoce di un intero continente. È stato testimone e protagonista di gran parte degli eventi che hanno segnato lo scorso secolo, dai movimenti di liberazione in America Latina, alla morte di Salvador Allende al quale il poeta aveva dato il suo pieno sostegno per la candidatura alla presidenza del Cile. Le motivazioni ufficiali della morte avvenuta in un ospedale di Santiago per un tumore alla prostata, sono state di recente messe in discussione: il sospetto è che sia stato ucciso.
Se tu mi dimentichi
di Pablo Neruda
Voglio che tu sappia
una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.