Eleonora Daniele è stata ospite di Maurizio Costanzo a “S’è fatta notte” il programma che va in onda su Rai1 giunto alla quindicesima edizione. Con Maurizio Costanzo, che ad ottobre tornerà in onda su Canale 5 con il Maurizio Costanzo Show anche Maria Grazia Cucinotta, attrice, produttrice e protagonista anche di numerose battaglie nel sociale. Anche quest’anno S’è fatta notte andrà in onda (con durata complessiva di mezz’ora) dopo Settestorie, il programma di Monica Maggioni.
Con Maurizio Costanzo le due donne hanno parlato della loro storia e dell’amicizia che le unisce, rafforzata dall’impegno comune verso i problemi dei più deboli. Insieme hanno portato avanti una battaglia per le famiglie dei bambini malati di atrofia muscolare spinale. “Ogni bambino è nostro figlio. Sto combattendo per loro come farebbe una madre”, ha detto la conduttrice.
Durante l’intervista Eleonora Daniele ha parlato della morte del fratello Luigi, scomparso nel 2015 quando aveva 44 anni. Era affetto da autismo. La conduttrice era particolarmente legata a lui: “Un dramma che non supererò mai. Il ricordo è continuo, è un pensiero fisso. Io mi sveglio pensando a lui e vado a dormire pensando a lui. Non ho superato la sua morte, non credo che lo farò mai”, confessa la presentatrice 45enne. È a lui che ha dedicato il suo libro in uscita il prossimo 9 novembre. “Ho pensato mi avrebbe aiutato, un po’ è stato così anche grazie alla mia famiglia. Le mie sorelle dicono che io ero la sua sorella preferita”, spiega Eleonora Daniele.
Eleonora Daniele vive con un grande rimpianto che riguarda non solo il fratello, ma la sua famiglia: “Il mio pentimento è quello di non aver trascorso molto tempo con la mia famiglia a Padova. Ogni tanto facendo le fatiche di Ercole torno su, passo anche un’ora con mia madre e le mie sorelle. Quando perdi qualcosa hai la sensazione di non poter più tornare indietro, allora utilizzi il tempo che hai davanti a te per fare tutto quello che non hai fatto prima. Allora inizi a correre”.
“Quando sono nata mia mamma non ha voluto vedermi per 4-5 giorni perché non ero maschio – ha raccontato con gli occhi lucidi Eleonora Daniele -. Aveva avuto due figlie femmine e poi era nato Luigi, che era autistico. C’era il desiderio di mia madre di avere un figlio maschio che portasse avanti la famiglia. Poi mia zia le ha detto che ero una bella bambina, mi hanno messo in braccio a lei e da allora non mi ha mai lasciato”. Oggi è orgogliosa di essere una donna: “A volte ci penso se fossi stata un maschio. Ora porto avanti i diritti delle donne insieme a donne straordinarie come Maria Grazia Cucinotta. Quindi sì, meglio essere femmina”.