Una scoperta che potrebbe rivelarsi fondamentale per ricostruire il linguaggio degli Etruschi. Un gruppo di ricercatori del Mugello Valley Archaeological Project ha portato alla luce una stele recante la scrittura etrusca. La scoperta è stata fatta nel sito di Poggio Colla in Toscana. La pietra, 227 chili e alta poco più di un metro, faceva parte di un tempio sacro che 2500 anni fa venne demolito per costruirne uno più grande. Nascosta per oltre duemila anni, la stele si presenta ben conservata, solo in parte scheggiata e bruciacchiata. Contiene 70 lettere leggibili e segni di punteggiatura, caratteristiche che la rendono uno dei più lunghi esempi di scrittura etrusca mai rinvenuti finora.
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Gli scienziati sono convinti che le parole e i concetti espressi dalla pietra siano una rarissima testimonianza di questa civiltà, considerando che quello che noi sappiamo degli etruschi, lo dobbiamo unicamente a necropoli, tombe e oggetti funerari. La stele ritrovata potrebbe rivelare ulteriori preziosi dettagli sulla religione etrusca e sui nomi delle loro divinità. La traduzione verrà fatta dall’università del Massachusetts di Amherst. E’ una scoperta che potrebbe dare un contributo decisivo per ricostruire il linguaggio degli Etruschi.
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“Le scoperte etrusche in Mugello, che hanno portato poi alla realizzazione del bellissimo Museo comprensoriale di Dicomano, trovano con la stele scavata dal Mugello Archaeological Project un punto di riferimento essenziale”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, in una nota sul ritrovamento nel sito di Poggio Colla. Giani ricorda che il 7 aprile in Consiglio si terrà un incontro dedicato ai comuni interessati dalla civiltà etrusca: “Avevamo convocato una specifica riunione con i comuni etruschi della Toscana per individuare una giornata durante l’anno nella quale focalizzare l’attenzione su questa civiltà straordinaria, per valorizzare e promuovere la cultura etrusca”.
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