Tegola sul Festival di Sanremo. Il Coronavirus potrebbe abbattersi anche sulla kermesse musicale più amata dagli italiani. Nell’ultima intervista rilasciata da Walter Vacchino a Sanremo News il patron dell’Ariston non esclude, giustamente, che quest’edizione possa essere rinviata di qualche mese. Tutto dipenderà dall’evoluzione del Covid-19 e delle misure governative che saranno prese nel corso dei mesi. “Serve – queste le parole di Vacchino – un’ampia riflessione.
Se la data di inizio febbraio non permette di fare un Festival (che dovrebbe ancora essere condotto da Amadeus) con luci, lustrini e tutto il resto, allora può essere che si pensi di spostarlo in avanti di uno o due mesi”. Non è detto tuttavia che accada, anche perché da Rai non sono arrivate notizie in tal senso, né sono trapelate delle indiscrezioni. A sottolinearlo è proprio Vacchino: “Ovviamente se tutto questo permette di essere più tranquilli per tutti i protagonisti, dagli artisti agli addetti ai lavori e se la programmazione Rai lo può prevedere”. Continua dopo la foto

Cambiare la collocazione del Festival infatti significa andare a modificare pesantemente i palinsesti (e influenzare tra l’altro anche la concorrenza, visto che Mediaset non fa contro-programmazione nella settimana sanremese). Ad ogni modo il patron dell’Ariston si è detto anche ottimista: “L’altra ipotesi, quella più ottimistica – ha spiegato Vacchino –, è che ai primi di febbraio la situazione sia tale da permettere, rispondendo a certe norme, di godersi lo spettacolo come in qualsiasi altro teatro”. Continua dopo la foto

La ricerca contro Covid-19 intanto corre veloce. “Per tre vaccini sono già iniziati gli studi clinici, oltre 70 altri sono in fase di sviluppo e stiamo lavorando con i nostri partner per accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di vaccini”. Lo ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel corso della conferenza stampa da Ginevra su Covid-19. Continua dopo la foto

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“Stiamo continuando a lavorare con partner in tutto il mondo per accelerare la ricerca e lo sviluppo di farmaci e vaccini contro Covid-19. Oltre 90 paesi hanno aderito o hanno espresso interesse a partecipare al nostro studio Solidarity, e oltre 900 pazienti sono stati arruolati per valutare la sicurezza e l’efficacia di 4 farmaci e combinazioni di farmaci”, ha aggiunto il dg. “Oltre a Solidarity, sono lieto di annunciare che l’Oms ha convocato gruppi di specialisti per esaminare l’impatto dei corticosteroidi e di altri farmaci antinfiammatori sugli esiti del trattamento per Covid-19”. “Stiamo inoltre esaminando l’uso dell’ossigeno e le strategie di ventilazione per i pazienti. Qualsiasi intervento che riduca la necessità di ventilazione e migliori i risultati nei pazienti in condizioni critiche è importante, specialmente in contesti con poche risorse”.
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