La storia dell’ennesima vergogna italiana. A Roma c’è la tomba antica più grande del mondo, con l’unica eccezione delle piramidi egizie. Un sepolcro circolare immenso, del diametro di 87 metri, edificato nel 28 avanti Cristo dal fondatore dell’impero romano: Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto. Più grande ancora del mausoleo sopra cui venne edificato Castel Sant’Angelo, sull’altra sponde del Tevere, e dove furono sepolti gli imperatori Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio e Commodo.
Questo tesoro si trova nella centralissima piazza intitolata ad Augusto Imperatore chiusa dal 2007 per un restauro mai iniziato. Il gigantesco mausoleo che doveva ricordare quello di Alessandro Magno, e nel quale riposarono i resti di Augusto e dei suoi parenti, è circondato da una invalicabile barriera metallica. Fossero ancora lì dentro tutti quanti, pure ridotti in cenere si rivolterebbero nella tomba. La zona è off limits. La storia viene raccontata dal giornalista del Corriere della sera Lorenzo Salvia nel suo libro di prossima uscita “Resort Italia”, edito da Marsilio.
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