La morte di Roberto Brunetti, l’attore romano detto ‘Er Patata’ è ancora avvolta dal mistero. Il suo corpo è stato trovato senza vita nella sua casa di Roma in via Arduino con le gambe e il busto coperti da un lenzuolo: aveva 55 anni. A dare l’allarme è stata la compagna che non lo sentiva da ore: ha allertato i soccorsi e i vigili del fuoco hanno aperto la porta. Come scrive Il Messaggero, si saprà molto di più sulle origini del decesso di Roberto Brunetti solo dopo l’esito dell’autopsia.
Durante la perquisizione in casa gli investigatori hanno trovato una piccola quantità di cocaina e di hashish. Un fascicolo per morte come conseguenza di altro delitto è stato aperto dalla procura. Il mistero ruota intorno agli spostamenti e agli incontri di Roberto Brunetti al venerdì 3 giugno. Con chi si era visto? Chi gli aveva scritto? Chi gli aveva telefonato? I vicini del condominio ricordano di averlo visto uscire alle prime ore del mattino. Spesso a casa con lui c’era sua figlia di nove anni.
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Roberto Brunetti Er Patata, parla il fratello: “Morto d’infarto”
Durante Pomeriggio Cinque è intervenuto Daniele Brunetti, il fratello dell’attore di tre anni maggiore, che ha voluto smentire ogni accusa: “Roberto non era così dipendente dalla droga come vogliono farlo passare”. Le tracce di sostanze stupefacenti ritrovate in casa hanno fatto da subito ipotizzare la morte per overdose. Non è escluso che Brunetti possa aver assunto cocaina tagliata male e che, dopo essersi steso sul letto, sia morto nel sonno.
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Tuttavia la versione che Daniele Brunetti racconta a Barbara d’Urso è un’altra: “Sul posto c’era la scientifica, ci hanno spiegato di aver trovato dell’hashish. Ci hanno detto che non c’erano tracce di cocaina, che è morto nel sonno. Gli è venuto un infarto perché pesava 130 chili, era diabetico, si era operato all’anca e al ginocchio. Quest’inverno era stato ricoverato per il Covid allo Spallanzani perché non riusciva a respirare. Trascurava la sua salute. Diceva che aveva spesso dolori al petto, ero preoccupato. Può essersi fatto qualche spinello, ma per lui non era un culto. Quelle che hanno detto sono infamie”.
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Il racconto di Daniele Brunetti è drammatico. Er Patata lascia una figlia e una famiglia numerosa. Nonostante i rapporti fossero blandi, i suoi due fratelli sono sempre rimasti presenti nella sua vita anche nei momenti di difficoltà economica e di salute: “Mi ha chiamato l’ex compagna verso l’ora di pranzo chiedendomi se l’avessi sentito”, racconta il fratello. “Non avevo sue notizie. Ho chiamato nostro fratello più grande, nemmeno lui sapeva nulla, così è andato a casa di Roberto a controllare. Pur bussando alla porta non apriva. Volevo far sfondare la porta, ma per lui era eccessivo, mi ha detto di stare tranquillo. Verso le 9 di sera mi ha richiamato dicendomi che Roberto era morto. Dal dolore mi veniva da rigettare, sono corso a Roma”.
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