Non si arrestano le polemiche sulla partecipazione di Salvo, il figlio del boss di Cosa Nostra Totò Riina, a Porta a Porta, la trasmissione condotta da Bruno Vespa e in onda su Rai1, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro edito da Anordest: ‘Riina, Family Life’. E dopo la messa in onda della puntata, che è finita nell’occhio del ciclone su ogni mezzo d’informazione, c’è chi ha giurato che mai e poi mai andrà ospite da Vespa.
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”Mi sono rifiutato assolutamente di vedere la trasmissione e qualora venissi invitato a ‘Porta a Porta’ non andrò, per non sedere sulla stessa poltrona. Non ci andrò mai lì dentro. Non sono stato chiamato e spero che non mi chiamino mai. Non si possono fare queste cose per dare spettacolo”. Parole del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, ai microfoni del Tg2000, il telegiornale di Tv2000. E, come riporta Repubblica, prosegue: ”Si può anche far andare il figlio di Riina in televisione – ha argomentato il segretario della Cei – ma non devono guidare le danze e fare loro lo show per spiegarci cosa non è la mafia. Bisogna avere giornalisti intelligenti, non inginocchiati, che sappiano fare le domande che la gente vuole fare a queste persone. Non i perbenisti ma la gente che ha avuto danni gravi e parenti ammazzati. Abbiamo avuto tutti dei danni da questa gente”.
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La puntata con ospite Salvo Riina è stata criticata anche dalla stessa presidente Monica Maggioni e la sola ipotesi di costruire una puntata riparatoria ha già scatenato un’altra bufera, in particolar modo tra i grillini. ”La puntata riparatoria? Chi l’ha pensato, ha pensato a una bestemmia”, ha commentato senza tanti giri di parole il presidente della commissione di Vigilanza della Rai, e deputato del M5s, Roberto Fico. ”Sono messaggi pericolosissimi – ha detto riferendosi alle parole di Salvo Riina la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi (Pd) – perché contenevano minacce a chi vuole collaborare con la giustizia. Che questo avvenga all’interno del servizio pubblico è inaccettabile. Ci auguriamo che non accada più”. E mentre la Federazione nazionale dei Verdi annuncia un esposto che sarà presentato nelle prossime ore alla procura di Roma ipotizzando i reati di istigazione a delinquere e istigazione a disobbedire alla legge, sulla piattoforma Change.org è stata lanciata addirittura una petizione online per chiudere definitivamente Porta a Porta. Petizione che in poche ore ha già ottenuto 10mila firme.
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