L’autunno dipinto da Nazim Hikmet (Salonicco, 20 novembre 1901 – Mosca, 3 giugno 1963), è un canto amaro dedicato all’autunno della sua esistenza. Scritta a Lipsia nel settembre 1961, a due anni dalla sua morte, Foglie morte prende spunto da una descrizione esterna di ciò che succede per approdare ad una analisi interiore, condizionata dalla vita travagliata e rocambolesca dell’autore. Con questa poesia Hikmet abilmente ci mette in bocca il gusto amarognolo del rimpianto che diventa più lacerante man mano che si avvicina l’età matura.
Foglie morte
di Nazim Hikmet
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d’accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d’ippocastani.