Reazione a catena di Marco Liorni, scoppia la protesta tra il pubblico. Di puntata in puntata i concorrenti aspirano a vincere il montepremi finale, ma il percorso, come si può ben immaginare, è denso di ostacoli. Marco Liorni torna a gestire nuovamente momenti di alta tensione che nel corso dell’ultima messa in onda sono sfociati in un malcontento generale. Il risultato? Nel giro di poco tempo gli utenti hanno commentato la vicenda sui social con tanto di hashtag con il titolo del programma.
Protesta tra il pubblico di Reazione a Catena. Davanti al trio dei Dai e Dai la possibilità di portare a casa un bottino considerevole pari alla somma di 172mila euro. Un sogno che però ben presto è andato in frantumi. Il trio ha gradualmente dimezzato la somma portando la slot con soli 2688 euro. Ma come il pubblico sa bene, il gioco è denso di tranelli.
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Protesta tra il pubblico di Reazione a Catena: “Mi sembra un’offesa all’intelligenza”
I termini da indovinare tra molti erano impronta, avanzare, vite, buona, mettere, sotto. I concorrenti, davanti alla difficoltà di dare la risposta corretta, hanno deciso di acquistare il secondo termine, dimezzando ulteriormente il totale. Fortuna per loro la mossa si è rivelata vincente. Per i Dai e Dai dunque 1344 euro tutti meritati. Ma la vicenda non finisce qui.
Infatti il dibattito è proseguito su Twitter, dove alcuni utenti hanno avanzato l’ipotesi che ai Dai e Dai non siano stati per nulla favoriti: i commenti sono decisamente sottili. “In Rai hanno finito i soldi”, “Vi inventate di tutto per non farli vincere”, “Catena quasi impossibile, mi sembra un’offesa all’intelligenza”, “Si ma fategli vincere più soldi che sono bravi… taccagni!”. Insomma, per alcuni utenti si è trattato di una vera e propria “carognata”, ma anche di “connessioni oniriche”.
Per Marco Liorni andare incontro a situazioni di malcontento generale non sarebbe la prima volta. E questo nonostante il notevole apprezzamento da parte del pubblico italiano che continua a seguire il programma con spiccato interesse e viva partecipazione. Proteste da parte del pubblico, dunque, del tutto inevitabili quando la luce dei riflettori resta accesa. Un esempio? Vi ricordate il caso de Le Tre e Lode, che secondo alcuni erano state ‘raccomandate’? Insomma, come la fai, la sbagli, recita un detto.