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“Nel suo nome”. Raffaella Carrà, l’omaggio più bello alla regina. L’annuncio nel giorno dei funerali

Raffaella Carrà fumo causa morte

Oggi è il giorno dell’addio per Raffaella Carrà. Alle 12 i funerali nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio. Un addio lungo tre giorni, partito mercoledì con un corteo funebre partito dall’abitazione dell’artista, in via Nemea 21 lungo tutti i luoghi professionali a cui la sua carriera è più legata (Auditorium Rai del Foro Italico, via Teulada, Teatro delle Vittorie e viale Mazzini). Fino al Campidoglio dove è stata allestita la camera ardente dalle 18 fino alla mezzanotte di giovedì.


Tante le parole e i ricordi che hanno accompagnato questi giorni. E non sono mancate le polemiche. Personaggi famosi che – secondo il press agent Angelo Persone – non avrebbero dovuto rilasciare alcuna dichiarazione perché “non l’hanno conosciuta proprio”. E così, a due giorni dalla scomparsa, l’agente di Raffaella Carrà ha rotto il silenzio togliendosi qualche sassolino dalla scarpa e facendo due nomi.

Raffaella Carrà fumo causa morte


“Da 2 giorni vedo e sento cose inesatte sul conto di Raffaella Carrà. Parlano persone che l’hanno conosciuta lontanamente o che non l’hanno conosciuta proprio. Non le farebbe piacere. E poi sento falsità. – ha detto Perone a La Presse – Come chi dice, come Giancarlo Magalli, che accettò ‘Pronto, Raffaella?’ perché era in un momento di affanno della sua carriera: ma se veniva dal successo di Fantastico 3!”. E non è mancato un riferimento a Pippo Baudo.

Giancarlo Leone


Così mentre da Matera l’ex dirigente Rai e presidente di Apa (Associazione italiana dei produttori di audiovisivo) Giancarlo Leone lancia una proposta: una serie tv dedicata a Raffaella Carrà. “In un prossimo futuro i produttori cercheranno di raccontare in una serie la grande storia professionale e umana di Raffaella – dice Giancarlo Leone-. Credo che presto ce lo chiederanno anche dalla Spagna e dall’Argentina, dove è amatissima”.

Raffaella Carrà fumo causa morte

“Sarebbe interessante riflettere sul ruolo che ha avuto Raffaella Carrà. Raccontando la storia della tv italiana attraverso la sua vita. Nella sua carriera individuo tre grandi periodi. Il primo è quello della scoperta: gli anni Settanta, da quando affianca Mina nel varietà Mille luci fino alle edizioni di Canzonissima. Poi gli Ottanta con Fantastico, Pronto, Raffaella? e Domenica In, quando si accende la sua stella. Infine i Novanta, anni in cui è talmente intelligente da reinventarsi con Carramba. Maria De Filippi le deve molto: l’emotainment (l’intrattenimento delle emozioni, ndr) lo ha fatto per primo Carrà”.


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