Questa è la storia di un toro condannato a morte perché gay. Benjy, un toro da riproduzione gay che i veterinari del suo paese, l’Irlanda, avevano condannato a morte perché le sue preferenze sessuali gli impedivano di svolgere il suo compito. Benjy, però, è stato salvato. Il maestoso animale è stato acquistato da Sam Simon, il co-autore dei Simpson, e finirà i suoi giorni tra i pascoli della Gran Bretagna, dove sarà trasferito prima delle feste di Natale. L’annuncio è della Peta, l’associazione internazionale per la protezione degli animali. Benjy è un toro Charleroy: quest’anno, messo davanti a molteplici compagne nella contea di Mayo (Irlanda occidentale), si era ritratto senza metterle incinte. I veterinari avevano decretato che il toro era fertile, ma anziché dalle femmine era più attratto dall’animale maschio che aveva preso il suo posto. Di qui la condanna a morte. Il proprietario di Benjy aveva annunciato l’intenzione di venderlo a un macello: se il seme del suo toro era inservibile, avrebbe almeno ricavato un guadagno in bistecche.
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Si erano mobilitati gli animalisti: il piano per trasferire Benjy in un’oasi faunistica di Norfolk (est dell’Inghilterra) dove già pascolano duemila animali di fattoria e cavalli ‘rifiutati’, sarebbe costato 5.000 sterline. Trecento donatori avevano contribuito con 4.000 sterline grazie a una campagna di fundraising organizzata dalla rivista online The GayUK, ma non era abbastanza. Entra in scena Sam Simon che, affetto da cancro, ha deciso di spendere i suoi ultimi mesi di vita battendosi per i diritti degli animali. Ha pagato per spedire il toro in Gran Bretagna: “Tutti gli animali hanno un triste destino nel mercato della carne. Ma uccidere questo toro perché gay è una doppia ingiustizia e sono felice che adesso il suo destino, anziché di diventare hamburger, sia quello di un’oasi faunistica”.
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