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Pretese soldi per benedire un defunto e il tribunale lo condanna: “Estersione”

Papa Francesco lo ha detto chiaramente: i sacramenti non hanno un prezzo e le parrocchie non possono imporre tariffari. E ora la giustizia italiana sembra dargli ragione proprio perché un parroco è stato condannato per avere chiesto denaro in cambio della benedizione del defunto. E’ accaduto giovedì scorso a don Silvano Corsi, parroco della chiesa del Santissimo Redentore di Verona. Un anno e due mesi con rito abbreviato per l’accusa di tentata estorsione. Secondo l’accusa avrebbe preteso 20 euro per benedire un defunto ed è stato per questo giudicato colpevole ma il suo avvocato ha già promesso di impugnare il verdetto in appello. La tentata estorsione si sarebbe verificata, secondo l’accusa, ai danni di un’agenzia di pompe funebri, la cui segretaria, alla quale sarebbe giunta la richiesta, si è anche costituita parte civile.
Obbligati quindi a versare l’offerta secondo gli inquirenti, che in aula hanno anche ascoltato il file audio fornito dall’agenzia e depositato in tribunale. “Tutti lasciano almeno 20 euro e se non verranno lasciati non andrò a dare la benedizione e non permetterò di farlo nemmeno ai miei diaconi”, avrebbe detto Don Silvano. Ma il tribunale ha ravvisato gli estremi di una vera e propria estorsione.

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