Una storia che tocca il cuore a ‘La porta dei sogni’, il nuovo programma di Mara Venier. È quella di Marco, ragazzo autistico e nuotatore provetto con il sogno di incontrare Raoul Bova. Perno del racconto ‘Come un Delfino’, celebre fiction ideata, prodotta e interpretata dal compagno di Rocio Munoz Morales. Eh sì, perché la vita di Marco è cambiata circa 6 anni fa, proprio dopo aver visto la suddetta serie tv che gli ha dato stimoli e voglia. Così, a 15 anni si è tuffato in piscina.
E via con gli allenamenti fino a diventare un campione. Suo idolo indiscusso Raoul Bova. E proprio l’attore, a un certo punto, è apparso in una clip, salutando il suo fan. Ma non è finita qui perché il ragazzo ha poi avuto l’occasione di incontrare il suo beniamino. Un momento molto toccante incorniciato dalla maglietta indossata dall’attore con la scritta #trustezzazero, hashtag inventato proprio da Marco per scacciare i pensieri e brindare alla vita. Bova lo ha coccolato. “Possiamo essere amici per sempre?”, ha chiesto il giovane. “Possiamo essere amici per tutta la vita”, ha risposto Raoul. Continua dopo la foto
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Una volta tornati in studio non è mancata ulteriore emozione. Zia Mara ha abbracciato Marco a più riprese, svelando anche un retroscena su Bova. “Sai che l’ho chiamato e lui era già pazzo di te e non vedeva l’ora di incontrarti? Sono felice di aver realizzato con la Rai questo bellissimo regalo”, ha dichiarato a Marco la conduttrice che ha poi invitato sul palco mamma e sorella del giovane (il padre era già al suo fianco). Continua dopo la foto
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“In questo programma incontro tante persone, ma voi mi rimarrete nel cuore per sempre”, ha chiosato la presentatrice veneziana. Raoul Bova nasce il 14 agosto 1971 a Roma, figlio di genitori con origini calabresi e campane. Diplomatosi all’Istituto Magistrale “Jean-Jacques Rousseau”, prova a dedicarsi al nuoto agonistico (a quindici anni aveva vinto i campionati italiani giovanili nei 100 metri dorso) ma nel giro di breve tempo, complici gli scarsi risultati ottenuti, lo abbandona; si iscrive quindi all’Isef, ma non termina gli studi. Continua dopo la foto
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Dopo aver prestato servizio militare nel corpo dei Bersaglieri (assumendo, presso la scuola sottufficiali dell’esercito, l’incarico di istruttore di nuoto), si iscrive alla scuola di recitazione di Beatrice Bracco.
Intraprende quindi la carriera di attore e, nel 1992, esordisce al cinema nel film di Roberto D’Agostino “Mutande pazze” (grazie all’intervento del produttore artistico Fiorenzo Senese) al fianco di Eva Grimaldi. Nello stesso anno viene diretto da Pino Quartullo nel film “Quando eravamo repressi” (non accreditato) e da Stefano Reali in “Una storia italiana”, miniserie in onda su Raiuno che ripercorre la storia di Carmine e Giuseppe Abbagnale, fratelli campioni di canottaggio.
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