Il volto noto della tv è tornato dopo due anni. Tanto tempo è passato da quando un ictus fece temere il peggio. Il conduttore Marco Liorni lo salutò subito via social: “Il ‘nostro’ Mauro si è sentito male l’altra sera, per fortuna è stato soccorso subito. Dall’ospedale ci dicono che si è trattato di un ictus ischemico.
Anche da qui gli mando un abbraccio fortissimo insieme a tutto il gruppo di lavoro di Italia Sì. Lui è con noi dal 2018 ed è una colonna del programma. Forza Mauro!”. Era il 2023. Adesso il personaggio famoso è tornato a parlare ospite di Silvia Toffanin a Verissimo. Sta facendo riabilitazione e logopedia e afferma: “Non perdo l’ironia, ma so che non mi riprenderò mai completamente”.
Leggi anche: “Cosa è successo davvero a Platinette”. Mauro Coruzzi e l’ictus: “I suoi veri problemi”

Platinette a Verissimo: “Da un giorno all’altro senza parlare”
Stiamo parlando di Mauro Coruzzi, in arte Platinette. L’opinionista e conduttore tv e radio è tornato a parlare a Verissimo a due anni di distanza dall’ictus cerebrale e le sue parole hanno colpito tutti: “Immagina se da un giorno all’altro tu perdessi delle capacità che tu credevi fossero tue per sempre, per uno come me he ha iniziato lavorando alla radio 50 anni fa a Parma, trovarsi all’improvviso senza parlare, senza riuscire a muoversi passando giorni e giorni in una completa oscurità”.

“Cosa faccio anche se sopravvivo? – si chiede Platinette – La mia vita è comunicazione, cercare di capire gli altri facendo capire me stesso. Tu ti trovi improvvisamente bloccato, come un giocatore senza gambe. Il ricovero è stato lunghissimo, due mesi abbondanti e la rieducazione è stata sia fisica che a livello di parola. Per molte settimane potevo solo scrivere ‘Ho sete’, ‘Grazie’ e poi c’è una componente emotiva forte quando penso con troppa intensità a quello che mi è accaduto. Succede che si ritorna bambini, la logopedia mi sta insegnando a tornare a parlare, ma ho sbalzi d’umore”.


Sul suo futuro Platinette non nutre grandi speranze: “Non so più fare niente, non posso più fare niente. So che non mi riprenderò mai completamente, non tornerò come prima. Io non ho mai perso conoscenza quindi so cosa è successo: stavo facendo fisioterapia mentre mi preparavo per il musical Hairspray. Il fisioterapista ha capito cosa stava accadendo perché non sono riuscito a salutarlo, non uscivano le parole. Lui ha allertato il 118 e dopo 40 minuti ero al Niguarda. L’ictus è la seconda causa di morte in Italia dopo il cancro, bisogna stare attenti a peso e pressione, ma soprattutto bisogna tenere d’occhio lo stress. Io avevo troppo lavoro, troppi lavori insieme e troppa preoccupazione per farli bene. Io non ho una vita privata soddisfacente e la mia realizzazione avveniva solo nel lavoro“.
“Ahia, questa fa malissimo”. Marco Liorni, nota ufficiale sul conduttore: adesso sono dolori