A Sanremo 2020 Piero Pelù gareggia con la canzone “Gigante”, che è dedicata al nipote. È un brano scritto in collaborazione con Luca Chiaravalli. “Spingi forte, spingi forte salta fuori da quel buio crescerai aprendo porte tutti i giorni” recita il testo. E il ritornello: “Tu sei il mio Gesù, la luce sul nulla mio piccolo Buddha”.
Al momento nella classifica generale il cantante, che alla serata delle cover ha portato sul palco uno dei brani che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo, “Cuore Matto”, Piero Pelù è al terzo posto. Precisando che la classifica che combina i voti di giuria e orchestra è provvisoria, per ora è guidata da Francesco Gabbani. Ma canzone e gara a parte, all’Ariston Pelù si sta distinguendo anche per i suoi messaggi di vicinanza all’universo femminile. (Continua dopo la foto)
Nella terza serata del 70esimo Festival della Canzone Italiana, quella appunto delle cover, Piero Pelù si è presentato sul palco con una fascia nera al braccio. Dopo l’esibizione l’artista toscano ha spiegato il motivo di quel gesto che naturalmente non è passato inosservato: “È perché a volte mi vergogno di essere un uomo, ogni volta che c’è un femminicidio”. (Continua dopo la foto)
Quindi il lutto al braccio per i femminicidi. E venerdì, durante la quarta serata di Sanremo 2020, Piero Pelù è tornato a cantare “Gigante” e alla fine della sua applauditissima esibizione ha fatto un altro gesto di protesta: si è spogliato e mostrato al pubblico e alle telecamere il petto nudo sul quale aveva stampato un “no” in rosso per prendere le distanze dal fenomeno della violenza sulle donne. (Continua dopo le foto)
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Un tema tristemente più che mai attuale e che anche a Sanremo 2020 Amadeus ha voluto affrontare. Impossibile non citare il monologo della giornalista Rula Jebreal, che sul palco durante la prima serata di Sanremo 2020 ha raccontato episodi di violenza alternandoli a frasi di canzoni. E poi l’ingresso all’Ariston delle cantanti italiane più amate in assoluto che hanno ricordato l’appuntamento del 19 settembre all’Arena Campovolo a Reggio Emilia per “Una nessuna centomila”: il più grande evento musicale di sempre contro le violenze di genere.
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